Cronaca locale

«Centrale sicura, agenti mimetizzati tra la folla»

Paola Fucilieri

«No, la stazione Centrale non è un luogo abbandonato a se stesso. Se abbiamo scoperto il responsabile dell’omicidio commesso in piazza Luigi di Savoia domenica mattina è stato anche grazie ai servizi in borghese che svolgiamo ogni giorno nella zona della stazione Centrale, all’interno e nelle immediate vicinanze, grazie ai servizi del radiomobile e dei presidi permanenti dei carabinieri territorialmente competenti. Solo così si possono creare una serie di agganci e conoscenze fondamentali per il nostro lavoro: cercando d’imbastire un tessuto di scambi d’informazione con chi è stanziale in quella zona».
Il colonnello Paolo Ferrarese - da ottobre 2005 comandante del reparto operativo del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di via della Moscova - con il suo intervento abbassa decisamente i toni delle polemiche sorte nei giorni scorsi a proposito della sensazione d’insicurezza dei residenti e dei commercianti che vivono e lavorano nei pressi della stazione Centrale.
«In una città grande come Milano, purtroppo, ci sta che ogni tanto accadano fatti di una certa entità, anche gravissimi - conclude Ferrarese -. In particolare, poi, in una zona come quella della Centrale. Dove convergono persone e interessi di ogni genere, molti dei quali illeciti. Ciò non toglie, e la soluzione in meno di 48 ore dell’indagine sull’omicidio di domenica lo dimostra, che la Centrale sia oggetto costante di grande attenzione da parte delle forze dell’ordine» conclude il colonnello.
Come Ferrarese, anche il vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza Riccardo De Corato rifiuta di definire la stazione Centrale terra di nessuno. E per farlo snocciola una serie di dati molto interessanti. «Dall’inizio dell’anno in stazione Centrale i carabinieri hanno controllato 684 persone sospette e 315 veicoli; hanno quindi arrestato 27 persone per spaccio di droga e criminalità diffusa, mentre altre 29 sono state denunciate in stato di libertà».
«A sua volta, la polizia ferroviaria - prosegue il vicesindaco - ha proceduto a 100 arresti all’interno della stazione e altri 200 li hanno realizzati all'esterno gli equipaggi delle “volanti” della questura e del commissariato Garibaldi-Venezia. Sono 338, invece, i sequestri di merce abusiva e contraffatta effettuati dalla polizia municipale, grazie anche all’operatività di 64 telecamere, mentre altre 40 sono in arrivo nella metropolitana».
«Sicuramente - spiega il vicesindaco, calcando le orme del ragionamento fatto dal colonnello Ferrarese - la Stazione Centrale, come molte altre stazioni delle grandi città, può essere considerata un’area a rischio in quanto luogo d’incontro privilegiato per le centinaia di extracomunitari e nullafacenti dediti al bivacco e a traffici illeciti.

Ma tutti questi dati testimoniano un’attenzione costante da parte del Comune e delle forze dell’Ordine affinché la delicata situazione della Centrale non si trasformi in emergenza per la città».

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