Camici bianchi e bavaglio alla bocca, gli operatori dei centri di riabilitazione per disabili laziali, anche mentali, e le famiglie sono scesi in piazza per protestare contro il taglio dell8% del budget per il 2009 operato dalla Regione. A coordinare la manifestazione, organizzata di fronte alla sede della Regione Lazio, lassociazione Aris e la Foai. I manifestanti hanno bloccato il traffico di via Rosa Raimondi, con un attraversamento continuo della strada. «Abbiamo deciso - ha detto Michelangelo Chiurchiù, presidente Foai - di scendere in piazza contro il taglio della regione che complessivamente significa avere 24 milioni di euro in meno per noi che rappresentiamo oltre l85% dei posti accreditati del Lazio». Al taglio dell8% sul budget «vanno aggiunte le tariffe che non si rinnovano dal 2000 - ha spiegato Michele Bellomo, presidente regionale dellAris - e laumento dei costi per noi che ha superato il 52%. Se la situazione non cambia molte strutture saranno costrette a chiudere». Presente il deputato del Pd Ileana Argentin. «Oggi sono in piazza a manifestare - ha detto - sia come presidente di Rete sociale che come un deputato del Pd che protesta contro una regione di centrosinistra. Non è una cosa strana perché io rappresento chi non ha voce. Il taglio dell8% lo troviamo impossibile perché per noi, che abbiamo una trattenuta del 10% dalle Asl, significa arrivare al 18%». In seguito alla protesta la Regione ha sospeso nellimmediato il taglio dell8%. La decisione è frutto di un accordo tra il vice presidente della giunta Esterino Montino ed i rappresentanti delle associazioni che hanno manifestato a via Raimondi. «Nessun paziente rimarrà a casa senza assistenza», ha detto Montino. «Con questo atto regionale - ha continuato - correggiamo una decisione nazionale che non condividiamo».
Ma dal Pdl è partita una valanga di critiche.
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