Centro Est: centinaia di migliaia di euro per un voto inutile

Centro Est: centinaia di migliaia di euro per un voto inutile

(...) al ruolo presidenziale bloccando ogni possibile trattativa con il centrosinistra che gli permetta di proseguire il suo mandato fino al prossimo anno, scadenza naturale. Un intrigo senza senso quello che si vive nella realtà circoscrizionale più importante di Genova dove il centrodestra sta dando sempre di più dimostrazione di non saper governare.
È ormai un tutti contro tutti a soli dieci giorni dall’inizio del commissariamento avviato dal sindaco Marta Vincenzi che il 27 dicembre ha notificato al Centro Est il possibile decadimento se entro un mese non si sarebbe trovata una soluzione per la giunta. Settimane di trattative, alle quale ha partecipato anche il coordinatore metropolitano Pdl Giorgio Bornacin, per provare a ricompattare la maggioranza uscita dalle urne nel 2007 riassorbendo anche l’Udc. Ma la trattativa si è arenata senza ormai possibilità di vie d’uscita, così l’unica alternativa sembra un governo di larghe intese. A promuoverlo è stato il capogruppo del Pdl Luciano Gandini d’intesa con Cimaschi: «Non si tratta di un inciucio ma di un governo di fine mandato che possa affrontare temi specifici ed evitare il commissariamento che porterebbe ad elezioni - spiega Gandini -. Se noi vogliamo allargare la maggioranza è per evitare uno spreco inutile di risorse ai genovesi».
Portare il Municipio al voto costerebbe centinaia di migliaia di euro. Ma l’idea di alleanze con il Pd trova il netto rifiuto della Lega Nord che fa condizionare il sì al centrosinistra nel primo Municipio ad un’alleanza con il centrodestra alle amministrative 2012. Un altro stop, il più bizzarro, arriva da Aldo Siri e Gianni Barci che in sostanza silurano il collega arancione Cimaschi: «L’unica soluzione seria e coerente è la giunta che ha affiancato Siri durante il suo mandato da presidente - si legge nella nota della Lista Biasotti - garantendo sino alla scadenza naturale del presente ciclo amministrativo una governabilità responsabile per essere vicini alle esigenze dei cittadini». Messaggio corredato da una stoccata a Gandini per «dimostrata incapacità gestionale» sulle vicende politiche, alle quali il capogruppo del Pdl non vuole replicare: «Barci non lo conosco proprio, Siri? Ho troppo rispetto per i suoi capelli bianchi e l’incarico che ricopre per rispondergli». Sulla autocandidatura di Siri per il ritorno alla presidenza è chiaro anche Vincenzo Falcone (An): «La sua ricostruzione è pura fantasia, mai lo rivoterei come presidente».
Intanto, rumors da Tursi parlano di iniziative già in atto della Vincenzi che non vedrebbe bene una maggioranza larga e avrebbe individuato in Alberto Gagliardi la persona alla quale affidare il commissariamento pur di sostenere un’alleanza tra Pdl e Pd.

In tutto questo Cimaschi abbandona la barca arancione dopo sei mesi di tentativi e tanti anni di militanza: «Sono rimasto fedele ad un uomo (Biasotti ndr), ad un colore e ad un progetto e vengo liquidato in questo modo... Se la vedano un po’ loro, questo è un mondo che non mi appartiene».

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