(...) A questo punto è infatti subentrato il fattore «stomaco»: per la metà dei consiglieri nel senso più stretto del termine, ovvero legato all'alimentazione, con una fuggi fuggi verso l'agognata cena. Per i rimanenti, nel senso più lato, attraverso esternazioni... di pancia. Il primo «jaccuse» non poteva che partire dal predecessore di Cimaschi alla presidenza del Municipio, il consigliere regionale Aldo Siri, che dalla sfiducia ricevuta lo scorso giugno non ha mai nascosto il suo dente avvelenato. «Lei si è dovuto dimettere da presidente e passare dalla Lista Biasotti al Gruppo Misto solamente per rispettare il volere di Bellezza (Pd, ndr) - ha tuonato Siri -. Fatevi pure il vostro bunga bunga con il centrosinistra, io non starò mai ad un inciucio del genere perché rispetto il voto espresso dai cittadini nel 2007». Pronta la replica di Michele Razeti (Pd): «Mi chiedo da che pulpito vengano fatte queste dichiarazioni. Mi dissocio completamente da quello che ha appena detto Siri».
1 a 1 e palla ancora all'«accusa» che attraverso l'ex assessore leghista Milena Pizzolo, rincara la dose: «È brutto vedere che mentre discutiamo di questo argomento mezza aula se n'è andata per non aver saputo controllare la fame. Vorrei comunque ricordare ai presenti che questo clima l'ha creato chi ha voluto sfiduciare una giunta che lavorava - ha attaccato l'esponente del Carroccio -. Una sfiducia riuscita a metà perché chi ha votato contro Siri a giugno non ha avuto il coraggio di andare avanti votando l'eletto del centrosinistra e creando di conseguenza il clima di ingovernabilità che ha contraddistinto questi ultimi mesi». La risposta all'attacco della Pizzolo questa volta non è giunta dai banchi del centrosinistra, dove si sono limitati a qualche mormorio di disappunto, ma bensì da Falcone, un fuoco «amico» (anche se risulta difficile adesso delineare gli schieramenti in questa situazione). «La Lega viene a parlare di coerenza quando sono i primi a cedere al compromesso per attaccarsi alle poltrone - ha replicato l'ex An -. Al nostro livello così come a quello nazionale la Lega si è sempre dimostrata opportunista e priva di coerenza e onestà, come ad esempio sulla questione dell'Unità d'Italia. Io quindi sono convinto che non possano dare insegnamenti a nessuno e che si debbano solo vergognare». A placare gli animi e i toni da dibattito televisivo, ci ha pensato sempre Falcone, proponendo un minuto di silenzio per l'ultimo alpino italiano caduto in missione in Afghanistan la scorsa settimana. Terminato il giro di orologio in onore del soldato italiano, si è conclusa la seduta di consiglio, e con essa anche un'altra era del Municipio Centro Est. «Una volta che ho capito che le mie dimissioni sarebbero potute servire a creare un nuovo clima e dare una governabilità al Municipio, non ci ho pensato un attimo a fare un passo indietro - ha dichiarato il presidente dimissionario Cimaschi -. L'importante adesso è evitare il commissariamento che creerebbe un'empasse ai lavori che dobbiamo svolgere. Penso che come Municipio abbiamo sempre dimostrato di saper discutere e lavorare in modo costruttivo quando abbiamo lasciato da parte i personalismi nel nome del bene della comunità».
Da martedì prossimo, con la conferenza dei capigruppo, inizierà una nuova stagione per il Centro Est, con un intricato rebus da risolvere per la questione delle alleanze nell'ottica della formazione di una giunta che possa permettere al Municipio di arrivare alla fine del mandato della primavera 2012. Nell'attesa di una nuova puntata di quella che oramai può essere definita una telenovela, non si sono fatti attendere i commenti del the day after, con l'apprezzamento da parte dell'assessore comunale Giovanni Vassallo per il comportamento tenuto da Cimaschi in questi mesi e sulle fresche dimissioni. «Questo gesto è un'ulteriore dimostrazione della serietà personale e del rigore istituzionale di Cimaschi - ha voluto puntualizzare l'assessore, ospite del Centro Est al consiglio su turismo e commercio dello scorso 24 febbraio -.
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