Giovanni Buzzatti
Il risultato finale è netto: nove zone su nove hanno preferito il centrodestra allUnione. Il distacco maggiore è in centro, quello più risicato a Niguarda. Guardando agli esiti dei singoli partiti, però, cè qualche sorpresa. Il centro storico è terra di conquista per Forza Italia (al Senato raccoglie il doppio dei voti dei Ds, secondo partito) e per lUdc. La zona 9 (stazione Garibaldi-Niguarda) porta bene a Rifondazione, quarto partito, a un passo dal 10 per cento al Senato. Ma qualcosa si muove anche in coda: la lista meno votata alla Camera è No euro, al Senato Per il sud. Anche tra i piccoli, però, è sfida allultimo voto.
La gara Ulivo-Forza Italia. Il partito del premier resta il più votato in città. Raccoglie il maggior consenso in centro (supera il 33 per cento al Senato), rallenta invece in zona 5 (Vigentino-Chiaravalle-Gratosoglio). LUlivo - alleanza tra Ds e Margherita alla Camera - supera gli azzurri in sette zone su nove. Al Senato, dove la Quercia e il suo alleato di centro si presentano divisi, la musica cambia. I Ds sono in affanno in centro e nelle zone 2 e 7. Le cose, per il partito di Fassino, vanno meglio a Lambrate-Città studi e nella zona Niguarda-Stazione Garibaldi.
Giovani estremisti? Il voto di domenica e lunedì smentisce ancora una volta lidea che alla Camera i partiti «estremisti» raccolgano più voti che al Senato, dove a votare sono le persone dai 25 anni in su. Rifondazione ha più voti al Senato in tutte le zone della città. Il record lo strappa a Garibaldi-Niguarda (9,4 per cento, il doppio dellUdc, un solo punto percentuale meno di An). Ed è questa la zona dove il partito di Fini registra il peggior risultato, bilanciato dal buon esito in centro storico.
Centristi «su» in centro. Il partito di Casini, a Milano, ha più che raddoppiato i consensi rispetto alle politiche del 2001. Le cose vanno bene soprattutto nella zona 1, il centro storico, dove i centristi superano il 7 per cento alla Camera, quasi due punti percentuale in più della media cittadina. LUdc frana invece nella zona 9, dove la sorpresa, come detto, è Rifondazione.
La Rosa non sboccia. Si attendeva con curiosità lesito dell'alleanza tra i radicali e i socialisti di Boselli. La lista, la Rosa nel pugno, in città non va oltre il 3,7 per cento. Le istanze «laiche e riformiste» della Rosa nel pugno hanno trovato particolare ascolto in centro storico: è qui che la lista registra unimpennata, sfiorando il 6 per cento alla Camera. Le cose, per Boselli e la Bonino, vanno bene anche in zona 3.
Ultimi dei due poli. La lista No euro, alleata con il centrodestra, fa peggio dellUdeur di Clemente Mastella, ultimo del centrosinistra. La sfida, anche in questo caso, è allultimo voto. Nelle nove zone della città No euro non scende mai sotto i cento voti, ma non supera in nessun quartiere i 300. Fa un po meglio lUdeur, stabile oltre quota 200. Il risultato peggiore in assoluto è della lista Per il sud: 23 voti in centro.
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