Per la moschea di viale Jenner, una soluzione entro agosto. A prometterlo il ministro dellInterno Bobo Maroni che ieri ha incontrato il comitato dei residenti, il prefetto Gian Valerio Lombardi, lassessore regionale Davide Boni e il vicesindaco Riccardo De Corato. Due i problemi: la preghiera del venerdì con centinaia di fedeli che pregano sul marciapiede e la collocazione del centro culturale islamico contro cui insorgono da anni i residenti. «È importante che le autorità capiscano che in viale Jenner non siamo di fronte a un quartiere etnico come in via Padova - spiega Luca Tafuni, rappresentante del comitato dei cittadini - Quindi bisogna trovare una soluzione efficace e soprattutto condivisa». Fiducioso il ministro. «Si potrà trovare rapidamente una soluzione concordata - assicura - per individuare un luogo più idoneo e più capiente». Poi annuncia di aver dato al prefetto lincarico di convocare il presidente del Centro culturale islamico Abdel Hamid Shaari. «Se il signor ministro ha una proposta - la replica dellimam - ci convochi e la valuteremo insieme. La nostra necessità è avere un posto che sia servito dai mezzi pubblici, non siamo affezionati a viale Jenner e se ci propongono qualcosa di adeguato ci trasferiamo presto». Dove? Non certo in altro quartiere per spostare e non risolvere il problema. «Non a Milano - la replica di De Corato - La città è intensamente urbanizzata e fino a Monza unarea non abitata in cui collocarlo non cè. Trovare una sede sul nostro territorio è praticamente impossibile». Quanto ai luoghi per la preghiera, invece, «chiederemo ai responsabili del centro se hanno soluzioni, dei luoghi da indicarci, altrimenti ne proporremo noi, senza oneri a carico della comunità milanese». Posizione condivisa dal sindaco Letizia Moratti. «Abbiamo proposto luoghi di preghiera temporanei - spiega - Su questo stiamo lavorando». Capannoni o palestre da utilizzare il venerdì per le funzioni. «Un ministro - il commento di Boni - non viene qui a Milano per discutere di un problema che può essere risolto da un assessore a livello urbanistico. Quella promessa da Maroni è una soluzione radicale». Quindi? «Non trasporteremo il problema in unaltra zona, cercheremo di portare il centro islamico in una zona in cui non cè popolazione residente». Alternativa non così semplice da realizzare. Dato che prima andrebbe individuata unarea idonea (e il precedente dello spostamento di Cinatown non depone certo a favore), poi andrebbe convinto limam allo spostamento e alla fine andrebbe costruita una nuova moschea. Tutti problemi che non sembrano preoccupare Matteo Salvini.
«Siamo alla vigilia di una pagina di storia dopo ventanni di parole e chiacchiere - sorride lonorevole leghista presente allincontro - Oggi diamo un segnale forte a tutti i cittadini di Milano che stanno vivendo situazioni altrettanto difficili che in viale Jenner. E checché ne dica qualcuno a proposito della Lega, la soluzione la si sta trovando seguendo la via del dialogo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.