Il centro? Semideserto di notte caos e ingorghi sui lungotevere

Solo il sindaco parla di successo dell’esperimento. All’esterno dei varchi gli unici a fare affari sono i parcheggiatori abusivi

Il centro? Semideserto di notte caos e ingorghi sui lungotevere

Valeria Arnaldi

«Un successo pieno». Questo il giudizio del sindaco Walter Veltroni sul primo fine settimana di Ztl notturna nel centro storico. Secondo il Campidoglio, infatti, il traffico è stato «fluido e ordinato» anche nelle aree limitrofe alla Ztl, e «le zone classiche degli appuntamenti serali in centro sono state come al solito molto frequentate».
Diverso il parere dei cittadini. Se, infatti, erano stati prima i negozianti a minacciare azioni di protesta - intimoriti dal calo di vendite conseguente al minor transito di potenziali clienti - e poi, il sindacato dei vigili urbani - ai quali non sono ancora stati comunicati tempi e modalità di pagamento degli straordinari - a mettere in pratica lo “sciopero” sono stati proprio i romani, che hanno preferito «andare a letto presto». A mezzanotte, il centro, infatti, era deserto. Vuoti i locali di Trastevere e le piazze solitamente frequentate da centinaia di persone. Addirittura spettrali le strade intorno a piazza del Popolo, via del Babuino e piazza Augusto Imperatore, invase da sacchi di rifiuti, lasciati in strada per la raccolta Ama “in anticipo”, a causa di un’altrettanto anticipata chiusura degli esercizi stessi. Triste anche l’atmosfera a Testaccio, dove si pensava che sarebbe confluito gran parte del traffico, e che invece, a sorpresa, andando “a traino” del centro, è stato coinvolto nella protesta.
I più numerosi frequentatori delle notti romane sono stati i parcheggiatori abusivi, responsabili di molti casi di sosta selvaggia. Nella sola nottata di venerdì sono state effettuate un centinaio di contravvenzioni, delle quali, la metà con carro-attrezzi o ganasce. E la polizia municipale assicura che, come richiesto dal Comune, ha attuato una linea “morbida”, preferendo informare che sanzionare. Anche i venditori ambulanti sono tornati a casa. Senza passaggio di gente, che senso ha restare in centro? Tutti via, quindi, già a mezzanotte, con buste e borse piene di merce invenduta. L’unica piazza a resistere alla Ztl è stata Campo dei Fiori, peraltro, da tempo, irraggiungibile in auto. Sotto la statua di Giordano Bruno, però, a brindare con vino e birra, sono stati per lo più turisti stranieri. «Ricevo centinaia di telefonate di protesta dagli esercenti - spiega Nicola Gaudenzino, presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, nell’area di Roma e Lazio -. La Ztl li ha danneggiati economicamente. Per soddisfare le richieste di pochi residenti, il Comune ha deciso di dare un taglio netto all’economia della città, senza pensare che i locali contribuiscono a fare di Roma un polo turistico. Chi viene per vedere i monumenti sta un paio di giorni e poi riparte, ma resta se ha la possibilità di godersi la città giorno e notte».
Non solo. «A essere penalizzata - prosegue - è stata la gente che andava in centro per una passeggiata e un gelato. Chi voleva fare il cosiddetto struscio motorizzato, lo ha fatto lo stesso con moto e motorini». Eppure, il sindaco sembra mantenere ferma la sua posizione: «Il buon inizio ci incoraggia ad andare avanti, verso le prove più difficili che verranno quando i flussi di accesso verso il centro si faranno ancora più intensi». «C’è già l’Estate Romana a farci concorrenza con i suoi tanti appuntamenti all’aperto - replica Gaudenzino - perché attuare questa ulteriore chiusura? Purtroppo, in questo fine settimana ci hanno colto alla sprovvista, non inviandoci neanche la comunicazione dell’avvio della Ztl. Non sapevamo cosa ci aspettava e, quindi, non ci siamo organizzati. Ora, siamo in contatto con diversi legali per individuare una strategia di protesta forte, ma lecita».
Uno degli obiettivi del Campidoglio era spostare la “movida” all’Esquilino, per contribuire alla sua riqualificazione. I romani, però, hanno preferito abbandonare la città, per recarsi a Fregene, Fiumicino o ai Castelli, salvo poi ritrovarsi, in code - pressoché interminabili, dalle 24 alle 2 - sui lungotevere Raffaello Sanzio, Testaccio, de’ Cenci e dei Vailati. «Passeggiare in strade così vuote incute un certo timore - commenta Maria Francesca Zucani, 27 anni -, torno a casa». «Ho invitato gli amici da me - dice Gabriele Lamaso, 32, uscito per acquistare della pizza -. Si va in giro per incontrare altra gente, magari conoscere qualche ragazza.

Se dobbiamo stare tra noi, meglio il divano del marciapiede». «Sembra che ci sia il coprifuoco - spiega Susanna Rossi, 29 -, mette i brividi». «In questo modo - conclude Gaudenzino - il Comune ha trasformato il centro storico in un quartiere per pochi privilegiati».

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