Il centro sta con la Moratti le altre zone con Pisapia

Ecco, quartiere per quartiere, cosa hanno scelto i milanesi. In via Padova fa il pieno il centrodestra, ma non Letizia. TRIBONIANO La mano dura dell’amministrazione ha pagato. Il Pd si ferma al 26% e il Sel tocca il 4%

Il centro sta con la Moratti le altre zone con Pisapia

Il centro storico di Milano si conferma roccaforte del Pdl, co­me da tradizione, e zona in con­trotendenza rispetto al resto del­la città, dove Pisapia invece si classifica al primo posto, ma non sempre seguito dai suoi par­titi. In zona 1, Letizia Moratti con­quista il 44,89% delle preferenze contro il 44,36% di Pisapia. Il pri­mo partito è, appunto, il Pdl (30,92%) che semina letteral­mente il Pd (24,7) la Lega (8,59) seguita dalla lista civica per Pisa­pia che fa il suo record persona­le (5,46). Il caso Chinatown è il primo test: la promessa mante­nuta di Letizia Moratti di pedo­nalizzare via Sarpi liberandola dall’assedio dei grossisisti del Dragone, ha pagato. I cittadini hanno potuto toccare con ma­no la politica del fare su cui il sin­daco si è concentrata soprattut­to nell’ultimo anno. Coalizione promossa dalla zo­na 2, una delle più difficili, dopo gli scontri e la rivolta etnica di via Padova del febbraio 2010. Un anno e mezzo dopo il pugno di ferro - i militari, le ordinanze, sperimentate per la prima volta nella kashbah - dà i suoi frutti: il Pdl è al 29,76%, la Lega al 10,4%, il Pd si ferma al 26. La lady di fer­ro prende il 42% ma si fa supera­re da Pispia che tocca il 46,8%. Non devono aver apprezzato la linea dura i ristoratori, promoto­ri di ricorsi contro le ordinanze, i volontari e gli animatori delle varie associazioni, che hanno mal digerito l’etichetta di ka­sb­ah alla via e auspicano il multi­culturalismo buonista della sini­stra radical chic (Sel qui sale al 5 ,38 %). Variegata la zona 3, che riuni­sce d­al centro chic di porta Vene­zia e Buenos Aires all’ universita­ria Città studi: l’avvocato pren­de il 49,6, il sindaco il 40%. Pd e PdL se la giucano sul filo del 30%, seguiti dalla Lega al 9%. Co­sì Buenos Aires - con 350 negozi tra le vie commerciali più impor­tanti d’Europa - ha una triplice valenza: la promessa mantenu­ta della riqualificazione super lusso del corso, ma qui la lady di ferro scese in piazza contro il go­verno prodi nel marzo 2007 per chiedere più poteri per la sicu­rezza, l’anno prima Buenos Ai­res venne messa ferro e fuoco dai centri sociali. Corvetto - tea­tro di pestaggi sanguinosi l’ago­sto del 2010 - e Santa Giulia con lo scandalo bonifiche i punti de­boli della zona 4: forse una nuo­va ricetta è quello che auspica­no i milanesi. Nonostante copri­fuoco, contestato da commer­cianti e residenti, e militari ab­biano fatto sentire forte la pre­senza dell’amministrazione sul territorio la Moratti si ferma al 41, così il Pdl che prende solo il 28, mentre la lega rimane intor­no al 9. Pisapia schizza il 48,3%, molto lontano dal Pd che si atte­sta al 31. Sale al 48% in zona 5 il candidato di Rifondazione, che ha dedicato l’ultimo giorno di campagna allo Stadera, staccan­do Letizia Moratti di 7 punti (41%). Pd pari merito con il PdL (29%). Altra grande scommessa la zona 6: qui la partita si gioca sul terreno minato del parcheggio cancellato sotto la Darsena e la movida selvaggia dei Navigli. Il quartiere da anni spaccato in due: commercianti contro resi­denti e comitati al loro interno. Shekerate esigenze ed errori e voi­là Pisapia vola al 48 (pdal 29%) schiacciando la Moratti al 40%, il PdL prende il 28%, la lega l’8,9.

Il «caso Triboniano» con le case Aler ai rom (zona 8) che ha in­fiammato il dibattito politico del­l’ultimo anno, chiuso con un’al­tra promessa mantenuta - lo smantellamento del campo no­madi- ha fatto sebtire tutto il suo peso: qui l’avvocato è al 47,9%, il Pd il 27%, sale Sel al 4%. paga pe­gno la Moratti al 41%, avanti il Pdl (28%) e la Lega al 10%.

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