Alberto Giannoni
Brutte sorprese per il Pd arrivano anche da Bergamo. È stato rinnovato (sabato) il Consiglio della Provincia che vede i «Dem» amministrare il capoluogo e centri molto popolosi. Dopo la riforma voluta dal centrosinistra non votano più i cittadini ma i «grandi elettori».
Erano 2.843 gli aventi diritto della Bergamasca tra sindaci e consiglieri comunali. E i risultati hanno premiato il centrodestra e Forza Italia in particolare, dando una delusione al Pd che sembrava potesse superare il 50 per cento e facendo lo sgambetto al sindaco Giorgio Gori, renziano e - si dice - aspirante governatore della Lombardia. Il voto è ponderato, gli elettori dei centri maggiori «pesano» di più. Anche per questo la percentuale finale (42 per cento Pd, 25 Fi, 22 Lega) così come l'attribuzione dei seggi (7 al Pd, 4 a Lega e Fi) ha un valore relativo. L'orientamento dei singoli votanti, invece, è una spia rilevante: hanno votato circa 1.800 amministratori, Forza Italia ha ottenuto 540 voti, il Pd 660, la Lega 440 e il resto è andato al mondo civico o popolare. Con gli azzurri erano in lista quattro dei cinque sindaci più giovani. Jonathan Lobati, 28 anni, di Lenna, è stato alla fine il più votato (125 preferenze).
«Un grande risultato - commenta la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini - quando si lavora e si ha una classe dirigente seria i risultati arrivano. Abbiamo scommesso su giovani come Alessandro Sorte che non ne ha sbagliata una e il risultato è ragguardevole».
E l'assessore regionale Sorte esulta: «È la prova che nostro elettorato c'è. È vero che questi sono grandi elettori ma hanno preso preferenze, si tratta di amministratori molto votati sul territorio. Questo è un termometro importante. Un risultato del buon lavoro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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