«Manca la volontà politica unitaria nel centrosinistra di istituire un Registro delle unioni civili a Roma», dice Gianluca Quadrana, capogruppo capitolino della Rosa nel Pugno. Parte della maggioranza, (la sinistra radicale e la Rosa nel Pugno, per lesattezza), infatti, quel registro lo vuole, eccome.
Verdi, Prc, Pdci, Sd lo hanno ribadito anche ieri durante la riunione con Veltroni e il vicesindaco, Garavaglia, convocata in Campidoglio proprio per discutere delle due delibere, una di iniziativa popolare, laltra consiliare, che prevedono, se approvate, listituzione di un registro delle unioni civili. Il sindaco ha proposto di accantonare le due delibere (inserite nellordine dei lavori del consiglio comunale dalla scorsa settimana) e presentare un ordine del giorno. La differenza fra i due provvedimenti non è di poco conto: la delibera, con lok dellAula, permette di dar vita al registro. Lordine del giorno, invece, è un «impegno a», ma non obbliga il Comune ad ottemperare.
Per questo gli esponenti della sinistra radicale sul tipo di documento non sono disposti a cedere: deve trattarsi di una delibera e prevedere listituzione di un registro. Fortementi contrari non solo il sindaco, ma anche parte della stessa maggioranza. LUdeur, innanzi tutto, e pure gli esponenti del Pd. Nella riunione di ieri, si è però cercato di prendere tempo. «Pur di giungere a un accordo siamo disposti a votare un terzo documento - spiega Quadrana - che dovrebbe essere messo a punto dalla giunta. Aspettiamo una risposta entro 48 ore. Se quel testo non ci sarà noi porteremo in Aula le due delibere».
Il terzo documento potrebbe recepire la proposta lanciata dallassessore al Personale, Lucio DUbaldo, di istituire un Registro delle Solidarietà civili. «Può chiamarsi come vogliono - dice Quadrana - limportante è che venga votata una delibera che istituisca un registro delle coppie». Pino Battaglia, capogruppo del Pd, però rilancia lidea del sindaco di presentare un odg o lavorare su un terzo testo. «Veltroni ha parlato di opportunità politica per giustificare la sua richiesta di presentare un ordine del giorno - spiega lesponente della Rnp -. La sostanza però è che manca la volontà politica da parte del Pd di portare in Aula il documento».
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