Cultura e Spettacoli

Cesaroni e commissari per rianimare la fiction

MilanoCerto, non ci sono più i numeri da capogiro di qualche anno fa. E, del resto, in Tv, ormai sono pochissimi i programmi a far schizzare l’Auditel. Comunque le fiction restano i punti di forza delle reti, le colonne su cui si appoggia il resto della programmazione. Soprattutto sulle due reti ammiraglie, Raiuno e Canale 5, dove i film (anche i blockbuster) già visti al cinema e sulle tv a pagamento non hanno più appeal e il pubblico brama storie d’evasione. Di matrice e fabbrica italiana. Mentre gli spettatori più giovani delle altre reti vanno alla ricerca di serie americane od europee più brillanti e spigliate. In autunno si sono viste punte di eccellenza come Il commissario Montalbano e Coco Chanel, prodotti meno riusciti come Terapia d’urgenza, Crimini bianchi e Medici miei e tanti altri di fattura media. Questi ultimi, in onda su entrambe le ammiraglie, hanno galleggiato attorno al venti-ventuno per cento di share: per citare alcuni esempi Raccontami e Distretto di polizia. Bene, ora si deve pensare al futuro. Già dai prossimi giorni e poi da gennaio arriveranno le fiction - parliamo solo di quelle di produzione italiana - che accompagneranno gli spettatori nell’anno nuovo. La serie più promettente è Tutti pazzi per amore che parte domani su Raiuno (e che illustriamo nel pezzo sotto). Poi, sempre sul primo canale, arriveranno: dal 15 dicembre Artemisia Sanchez (giovane eroina nell’età dei Borboni) con il volto di Michelle Bonev, dall’8 gennaio Il commissario Manara (poliziotto giovane e bello interpretato da Guido Caprino) e dal 12 gennaio Il Bene e il male, un poliziesco impegnativo con Gianmarco Tognazzi.
Il secondo canale della Tv pubblica riproporrà come serie made in Italy da gennaio L’ispettore Coliandro (con Giampaolo Morelli) e poi Crimini. Due prodotti che dovranno far dimenticare la brutta avventura di Terapia d’urgenza, la serie ambientata in un pronto soccorso che è stata accolta così male dal pubblico da essere sospesa dopo otto puntate. Del resto, in quest’autunno sono state tutte le fiction dedicate ai medici a subire una débâcle. La gente si è tanto stancata di vedere in Tv camici bianchi (quando si comincia un filone - come poliziotti, preti, magistrati - non la si smette più) da rifiutare anche le proposte di Canale 5: scalpore hanno fatto la chiusura anticipata di Crimini bianchi, dedicato alla malasanità, andata in onda per sole due puntate sull’ammiraglia Mediaset, poi spostata su Italia Uno e infine sospesa. E anche di Medici miei, una sit-com ironica, che faceva così poco ridere da essere scartata dagli spettatori del canale giovane del Biscione. Bene, l’ammiraglia ci riprova in gennaio con i Cesaroni: la famiglia della Garbatella che è stato il vero fenomeno degli ultimi due anni e che dovrebbe ridare smalto a un’annata cominciata male. Si, perché, oltre a Crimini Bianchi, per varie ragioni anche le altre serie d’autunno (Il sangue e la rosa, Distretto di polizia, Anna e i cinque, Amiche mie) non hanno brillato: quasi nessuna ha superato al soglia del venti per cento. A dar man forte ai Cesaroni arriverà la squadra investigativa dei Ris, e (probabilmente a Primavera) l’amatissimo Raoul Bova nella fiction Intelligence in cui l’attore interpreta un agente segreto che indaga su casi veramente accaduti in Italia.


Ma anche Sky non vuole restare indietro e impiega molte risorse nella produzione italiana: dopo Quo Vadis Baby (in onda in replica da ieri sera su Italia Uno grazie a una coproduzione Tv satellitare e Mediaset), e Romanzo Criminale (in visione ora su Sky Cinema Uno), sono in preparazione L’ombra di Satana per la primavera e Moana per l’autunno 2009.

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