Champagne e sale relax per coccolare i clienti

Il cliente ha sempre ragione, ma oggi non basta più. Perché il consumatore è sempre più consapevole ed esigente: quando entra in un negozio sa già ciò che sceglierà, dunque essere coccolato, stupito, servito e riverito. Una mezzora di relax, un bicchiere di champagne o un percorso multimediale che spiega il prodotto dal punto di vista tecnico, possono farlo star meglio. E soprattutto fargli comprare di più, cosa fondamentale in tempi di crisi. Le boutique, o meglio i «concept» e i «flagship» store di Milano si stanno adeguando alle nuove esigenze dei clienti, e a poco a poco stanno cambiando il concetto di shopping. Facendolo diventare un’esperienza a tutto tondo dove l’acquisto è solo una delle tante componenti. «Fino a qualche anno fa il negozio offriva più che altro esperienze emozionali. Oggi i consumatori vogliono la semplificazione della vita», spiega Luca Citroni, direttore commerciale di Salmoiraghi&Vigano che ha da poco inaugurato il nuovo mega store di piazza San Babila. Chi entra qui, oltre a provarsi occhiali da vista e da sole, può vedere come nasce una lente, e assistere alle varie fasi di lavorazione perché «per capire meglio cosa acquista, il cliente vuole un contenuto tecnologico», e fare una visita con uno degli oculisti specializzati. Ma qui, come da anni succede nel concept store che a Milano ha anticipato tutte le mode, «10 Corso Como» di Franca Sozzani, si può anche partecipare a eventi culturali, presentazioni e appuntamenti con l’arte.
Se per coccolare il consumatore oggi molte griffe propongono capi personalizzati, da Car Shoe che mette le iniziali sulle scarpe a Cruciani che fa lo stesso sulle etichette dei maglioni di cachemire, altre lo allettano con un nuovo concetto di shopping. La boutique Ferré di via Sant’Andrea punta sul benessere con una spa di ultima generazione. Il napoletano Isaia in via Verri mostra «in diretta» il lavoro dei sarti e offre l’angolo relax con la Vesuvio Room, un salottino dove si può persino fare una partita alla playstation. In via San Pietro all’Orto da Brooks Brothers oltre a comprare le celebri camicie che non si sciupano mai, ci si può rilassare nel salottino del mini-bar, o lasciare i bambini a guardare un cartone animato. Nella boutique Dsquared2 di via Verri, si beve champagne nel bar (invisibile dall’esterno) in stile canadese. Girando per il centro gli esempi di negozi che puntano sull’innovazione sono tantissimi. «L’elemento della sorpresa è fondamentale. Dalle vetrine alle presentazioni che si trasformano in piccoli eventi, alle mostre, fino all’elemento tecnologico: per superare la crisi ed essere vincenti bisogna stupire. Essere innovativi», conclude Citroni.
L’effetto sorpresa è sicuro quando si passa davanti a vetrine come quelle del Diesel Store di piazza San Babila, dove spesso si mettono in scena divertenti tableu vivant a tema, ma anche entrando nel rinnovato Trussardi Store di piazza Scala, dove oltre alla boutique c’è un bar con giardino pensile, un ristorante con due stelle Michelin, un angolo dedicato alle orchidee, e servizi come la navigazione wireless gratuita.

Sorpresa sicura anche per chi vuole acquistare un gioiello a forma di cuore di Tiffany. Per Natale la storica maison di gioielli newyorkese ha allestito il primo negozio su rotaie: il tram Tiffany & Co. Chi lo vede girare per le vie del centro, lo può fermare e fare un acquisto «al volo».

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