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"Con Change the World il mio impegno per aiutare i giovani a crescere"

La giornalista Myrta Merlino è portavoce del programma internazionale

"Con Change the World il mio impegno per aiutare i giovani a crescere"
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È una esperienza appassionante quella che impegna Myrta Merlino, nominata da poco nuova portavoce del programma internazionale CWMUN, Change the World Model United Nations, un'iniziativa che cresce ogni anno e ha un obiettivo che spesso sfugge alle classi dirigenti e anche, più in generale, alle generazioni più esperte: dare ai più giovani gli strumenti necessari per orientarsi nella realtà e imparare a governarne gli estremi, ricomporne le fratture e mediare le divergenze. La Change the World Academy, come si legge nella brochure, "cerca di rivoluzionare la l'educazione geopolitica promuovendo valori fondamentali come la democrazia, la tolleranza, la diversità, la cooperazione e la celebrazione del multiculturalismo.

Una sfida importante, Myrta Merlino.

"Il mio compito è costruire un ponte che spesso manca: quello tra chi il potere lo esercita e chi sta imparando a comprenderlo".

Insomma si rivolge ai giovani.

"Sì a una generazione che spesso viene descritta come passiva, sdraiata, distaccata dalla realtà perché chiusa nella bolla sui social sullo smartphone che tiene costantemente in mano".

Non è così.

"No, non è sempre così, generalizzare è un errore grave anche in questo caso. Sono stata a Parigi poche settimane fa in uno degli appuntamenti che in giro per il mondo raccolgono studenti proveniente da ogni continente. Questa volta erano oltre mille, tutti decisi a chiedere gli strumenti per orientarsi e trovare in noi una bussola che li possa aiutare".

Una richiesta sacrosanta e spesso inascoltata.

"Oggi i ragazzi non chiedono permesso: chiedono, appunto, gli strumenti. Essere portavoce di Change The World significa aiutare a prenderseli".

In sostanza in cosa consiste il programma?

"Change The World Model United Nations non è una simulazione diplomatica: è una anteprima del mondo reale".

Giusto sottolineare "reale". Non fittizio o digitale.

"In questi incontri i giovani studenti imparano a contrattare, a cedere, a convincere. Imparano anche a perdere, che è fondamentale. E imparano a riprovare, che è altrettanto fondamentale".

Che cosa si è portata a casa dai giorni di Parigi?

"Che non abbiamo soltanto immaginato un futuro migliore: lo stiamo addestrando. E questo, per me, è il più grande atto di speranza possibile".

Come si fa a trasmettere il

messaggio?

"Il vero cambiamento avviene quando qualcuno ti guarda negli occhi e ti dice: Tu puoi farcela. Il mio obiettivo è che il Change the World sia esattamente questo sguardo rivolto a migliaia di ragazzi in tutto il mondo".

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