Chat Noir, tre ragazzi coraggiosi tra improvvisazione e De André

Chat Noir, piano, basso, batteria dalle scelte tematiche coraggiose per un trio di sbarbati che partono dal jazz evocando un universo multietnico. Tracimano nel jazz rock, nel progressive (con parsimonia) con il timone rivolto verso la melodia e la libertà interpretativa. S’è accorta di loro Cristina Comencini che li ha voluti in La bestia nel cuore; se n’è accorto il pubblico del Blue Note di Milano (e domani lo farà quello di La Palma a Roma) che ha seguito con calore il loro concerto di domenica. Hanno presentato il cd Decoupage, decoupage ovvero incrocio di immagini sovrapposte proprio come i loro brani dal coloratissimo patchwork sonoro che giocoforza a tratti scivola nella ripetizione.

Ma la band ha potenti frecce al suo arco come l’elaborata Trilogy ispirata al romanzo di Paul Auster Trilogia di New York, come Città di mezzo giocata tra abbandono melodico e ritmico, come i gustosi ricami della cover di Via del Campo di De André. Se incontrate questo gatto nero andategli incontro con fiducia.

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