da Caracas
La risposta al «fronte unito» invocato da Condoleezza Rice per arginarlo è un referendum che avalli la sua rielezione fino al 2013 e, in prospettiva, fino al 2031. Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha lanciato la nuova provocazione durante il suo programma radiofonico «Alò presidente».
«Penso di indire un referendum - ha detto Chavez - chiedendo ai cittadini: volete che Chavez rimanga al governo fino al 2013? e lascerò alla gente decidere». È la prima volta che Chavez azzarda un referendum in chiave dittatoriale sulla scia di altri dittatori come fece durante il suo mandato Augusto Pinochet in Cile.
«Probabilmente non lascerò la presidenza nel 2013, ma nel 2019 - ha avvertito Chavez - e sei anni ancora vorrebbe dire 2025, e altri sei anni 2031». Il presidente venezuelano ha chiarito di voler «dare una lezione all'opposizione. Se non hanno candidati nel 2006 - ha spiegato - non ne avranno neanche nel 2012, nel 2018 o nel 2024». L'intento dell'opposizione, ha chiarito Chavez, è quello di non candidarsi per mostrare che «Chavez è il candidato unico e che dunque non c'è democrazia in Venezuela. Cercano la condanna della comunità internazionale per portare i cittadini nella strade, così c'è violenza, morte, sangue e ciao Chavez».
Chavez ha chiarito che a suo avviso il referendum
«non sarebbe un attentato contro la democrazia». Prenderà questa decisione «se l'impero americano pretende di fare certi giochi o se non ci sarà un candidato dell'opposizione che si presenterà per tentare di spodestarmi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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