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Chavez Vola a Mosca e ottiene nuove armi

Con una mossa a sorpresa, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha annunciato ieri, nel suo incontro con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev, il riconoscimento dell’Abkhazia e dell’Ossezia del sud. Dopo la Russia e il Nicaragua, Caracas diventa così il terzo paese a legittimare l’indipendenza delle due regioni georgiane separatiste, ad un anno dalla guerra tra Mosca e Tbilisi. Il Cremlino, rimasto finora isolato su questo fronte anche dagli ex partner sovietici, incassa un nuovo successo diplomatico nel lontano Sudamerica, sempre più nuova frontiera dell’espansionismo energetico russo. A Mosca il presidente caudillo non ha mancato di accusare gli Usa di essere «il principale terrorista del mondo». «Grazie Hugo», ha replicato un compiaciuto Medvedev. Ironico il commento di Tbilisi: la decisione di Caracas è una «anomalia politica». Dietro il riconoscimento venezuelano, secondo alcuni analisti, ci sarebbe una sorta di baratto imposto dal Cremlino: Caracas ha bisogno di un credito di Mosca per acquistare l’arsenale ventilato dai media del valore di 300 milioni di euro. Anche se non è stata resa nota la firma di alcun contratto militare, Medvedev ha confermato che la Russia continuerà a fornire armamenti al Venezuela nel rispetto degli impegni internazionali.

Il caudillo rosso si è cimentato in un’esibizione canora, suonando anche le maracas.

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