Dio ci salvi dalle giornate della moda. Alla gente normale non gliene frega niente se un sarto inglese ha deciso che questanno gli slip si portano in testa, eppure i quotidiani ci fanno paginate e paginate e nei telegiornali imperversano i servizi in tema. Come nelle sfilate maschili milanesi della settimana scorsa. Se i giornalisti della carta stampata sono costretti a inondarci di articoli da sbellicarsi («Il giovanotto ha una modernità non collocabile se non nello spazio temporale delloggi»; «Una sorta di sfilata con sottofondo sociologico, un modo per riflettere su quel che cambia nelluniverso delluomo») i loro colleghi televesivi devono contenersi per questioni di minutaggio. Ma lesito non è meno esilarante. Sentire per credere il Tg3 regionale (ore 14 di martedì): «Tra psicologie sempre in auge nelle collezioni di moda cè il ribelle»; «Se la sfilata è sempre sinonimo di grande visibilità, quella con grandi trovate scenografiche garantisce riconoscibilità immediata». Non mancano poi le interviste lampo a quei tizi che si fanno chiamare stilisti. Per esempio Kean Etro. Domanda: «Ma la portabilità cè al di là delle parrucche». Risposta: «Ma la parrucca serve per raccontare una storia divertente, giocosa e anche per smitizzare labito». Non gli è da meno il Tg1 mattutino di mercoledì: «I rivoluzionari del jeans propongono un uomo giovane ma non troppo, comunque al passo con i tempi e i ragazzi sui trenta che hanno sempre voglia di giocare, di sentirsi figli piuttosto che padri. Il guardaroba rispecchia un realistico caos da cui nasce linvenzione». Frasi stupende, indimenticabili, ma che purtroppo si disperdono nellampio notiziario. A trovare una degna collocazione a tanta poesia ha pensato Rete 4, che giovedì sera si è spostata a Comacchio per lannuale Sfilata dAmore e Moda. Due ore e passa ispiratissime affidate alla straripante Emanuela Folliero. Ineguagliabile lettrice di sublimi accostamenti: «Prendete laroma del Settecento, un contesto di intrighi e seduzioni, mescolata allimmortale musica di Mozart, ne otterrete la proposta moda Raffaella Curiel, sì perché proprio lì nacque il primo prototipo di tailleur femminile». Oppure: «La linea mare Miss Bikini che si arricchisce di nuovi capi da indossare in spiaggia e in città, accessori, sandali e t-shirt dal sapore ironico e colorato, unestate sexy per una donna divertente e moderna».
Negli intermezzi le imperdibili interviste di Marco Liorni, pronto a scorticare la candida Elisabetta Gregoraci, casualmente in ridottissimo due pezzi: «È vero che Briatore corre quando va in macchina?». Che perfidia. Altro che il giudice Woodcock.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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