Che vergogna il Tg1 che si autoincensa per il record d’audience

Caro direttore,
vorrei sottoporle due mie osservazioni sul terremoto per sapere se concorda con me. La prima, la più scandalosa, riguarda lo sciacallaggio. Ho sentito oggi che alcune attività commerciali nelle zone del dramma, hanno immotivatamente alzato i prezzi dei beni (carburante 5 euro al litro). Io credo che in un paese normale ci dovrebbe essere la possibilità di chiudere queste attività. Approfittare di quello che è successo per fare soldi è abominevole. Non si può consentire a chi si comporta così di continuare a lavorare. La seconda, ridicola, è relativa al Tg1 che nell'edizione delle 13 di ieri, ha perso circa due minuti per autoincensarsi sui livelli di ascolto. Di fronte a situazioni così gravi con morti, feriti, dolore, paura, loro stanno a calcolare se siano stati più o meno bravi rispetto ad altri programmi. Lo trovo vergognoso e spero venga evidenziato a chiare lettere.

Può darsi che ci sia stato qualcuno che ha approfittato della situazione. Può darsi che tra tanti furbetti del quartierino ci siano anche i furbetti del quartierino terremotato. Ci sono diversi tipi di sciacalli: quelli che rubano nelle case degli sfollati, per esempio, e quelli che alzano i prezzi in modo vergognoso. Vanno beccati entrambi e puniti. Ma, a dirle la verità, da quello che ci hanno raccontato i nostri inviati sul campo, in Abruzzo prevale la solidarietà sulla meschinità. Ho sentito la storia di un panettiere che tutti i giorni fa il pane, fra le macerie, e lo offre gratis a chi ha fame. Ho sentito la storia di un edicolante che tiene aperta la sua edicola in mezzo al deserto della distruzione, come se fosse la fortezza Bastiani, l’ultimo baluardo contro il nemico dell’angoscia. Ho sentito tante storie di coraggio, di dignità, di generosità. I farabutti, per fortuna, sono un’eccezione. Non vanno sottovalutati, certo. Ma nemmeno sopravvalutati. La teoria della prevalenza del cretino, mi pare, in Abruzzo ha avuto una severa battuta d’arresto.
E gli sciacalli della Tv? Su questo sono d’accordo con lei: la rivendicazione in pompa magna degli ascolti del Tg1, ripetuta nelle edizioni delle 13 e delle 20, con un comunicato lunghissimo e zeppo di numeri è parsa inopportuna. Di cattivo gusto. Fra l’altro si sa che in questi casi gli ascolti di tutti i tg crescono: ci mancherebbe ancora che non crescessero quelli del Tg1... Autoincensarsi con tanta enfasi per l’audience che si è innalzata su 272 bare è stata una scivolata piuttosto vergognosa, che si può spiegare (non giustificare) solo con la confusione che regna nella testata ammiraglia, con il vecchio direttore (Riotta) dimesso, il nuovo non è ancora arrivato e un interim in corso con Giubilo (si fa per dire). Ma lasciatemi cogliere l’occasione per dire, a questo proposito, che, tutto sommato e con tutti i suoi difetti, l’informazione televisiva ha «coperto» bene l’evento del terremoto. Ciò riguarda sia la Rai, sia Mediaset, sia le restanti tv. Se in altre occasioni si era potuta sentire la mancanza o la lentezza di notizie, immagini e approfondimenti, in Abruzzo non è stato così. I colleghi della Tv hanno dato prova di tempestività, rapidità e dedizione. Con tutti i difetti, si capisce, come ricordava ieri Michele Brambilla, con i microfoni sbattuti sotto il naso dei parenti, con le domande sciocche, gli errori dovuti alla fretta.

Ma anche con un grande cuore. Ed è anche grazie a questa informazione se, per qualche giorno, per fortuna, nel nostro Paese, le chiacchiere futili hanno lasciato il passo alla commozione. E ci siamo sentiti tutti un po’ abruzzesi.

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