Cultura e Spettacoli

Checco Zalone risate giuste anche per la radio

Checco funziona al cinema. Checco funziona a teatro. Checco funziona in televisione. Checco funziona su disco, suonando. Checco funziona persino all’università, come dimostra la lezione allo Iulm allegata ai «contenuti speciali» di Che bella giornata. E, ovviamente, Checco funziona anche in radio.
Anzi, se possibile, Checco funziona soprattutto in radio. Perchè la comicità di Checco Zalone ha perfetti tempi radiofonici e, ogni volta che è stato ospite di un’emittente, da Radio Deejay a Rds, in quella specie di pellegrinaggio della comicità che l’ha portato ovunque per promuovere il suo film, ha bucato i transistor. Proprio perchè Checco, con la sua capacità di essere volgare, anzi volgarissimo, senza un pizzico di volgarità vera - come un Rabelais dei nostri tempi, un Ruzante dell’etere, un Teofilo Folengo della modulazione di frequenza, un Giulio Cesare Croce dei Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno del poadcast - è perfetto per tutti i palinsesti di tutte le emittenti e a tutti gli orari.
Soprattutto, Luca Medici - il vero nome di Checco Zalone - ha anche i tempi radiofonici perfetti. La sua comicità, capace di reggere in teatro per tre ore senza che l’occhio corra mai all’orologio, ha anche la straordinaria capacità di reggere i flash di pochi minuti, di non perdere mai il ritmo e, così come è perfetto come ospite, sarebbe perfetto anche come protagonista e conduttore di una trasmissione tutta sua. Un po’ come il Viva Radiodue di Fiorello e Marco Baldini o come il Supermax di Max Giusti, i due vertici del genere. Eppure, conoscendo Checco, anche in radio, riuscirebbe ad essere un Fiorello elevato a potenza, un Max al cubo. O anche, spiazzando ulteriormente, la radice quadrata di tutta la radio conosciuta fino ad ora. Perchè sa far ridere, perchè ha la battuta immediata e non solo quella scritta, perchè sa cantare e perchè sa suonare, con la sua chitarra perennemente a tracolla.
Quindi, non resta che aspettare chi lo farà esordire in Fm. Addirittura, nella tappa di Genova del suo Resto Umile World tour se lo contendevano due radio: 105 come marchio del palasport «105 stadium» e, soprattutto, Rtl 102.5 che è il principale sponsor del tour. Ecco, conoscendo la capacità del padrone e soprattutto papà di Rtl Lorenzo Suraci, Checco in radio potrebbe essere proprio il suo colpo, un po’ come il produttore Valsecchi per i film.

Nel dubbio, sognandolo, corriamo già alla frequenza di Suraci.

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