Checkpoint, le stazioni usate come carceri

Viviana Persiani

Domani si apre la stagione del Teatro Grassi con Enzo Jannacci che attraverso lo spettacolo Teatro, accompagnato dal figlio Paolo, proseguirà il racconto della «sua» Milano.
Sempre il 19, allo Studio, Corte Sconta presenterà quel Kol che ispira la danza nel suo susseguirsi tra stasi e dinamiche.
Martedì, al San Babila, debutterà Milan per man, con Piero Mazzarella, passeggiata nella nostra città, tra aneddoti, poesie e nostalgie dell’istrione meneghino.
Mercoledì, al Carcano, si potrà assistere allo spettacolo teatrale di musica, poesia ed immagini, L’abitudine della luce, scritto ed interpretato da Marco Goldin, con Antonella Ruggiero.
Il 21, si chiuderà la stagione del Teatro di Verdura con Zio Petros e la congettura di Goldbach, lettura scenica del romanzo di Apostolos Dioxadis, thriller attraverso il quale la matematica diventa spettacolo.
Giovedì, si inaugurerà la stagione del Teatro della Memoria con Il funerale di Pulcinella di Ugo Ronfani.
Il 22, all’Elfo, si inaugura il festival MilanOltre con lo spettacolo Las que faltaban (Quelle che mancavano) della spagnola Antonia San Juan.
Al Teatro Carcano, il 23 e il 24, si potrà assistere alla rappresentazione teatrale, proposta dall’Associazione Teatro2, dell’opera di Michael Ende La Storia Infinita, per la prima volta in Italia.
Prosegue la rassegna Tramedautore a partire da martedì, quando debutterà, al Teatro Arsenale, Checkpoint di e con Marco Di Stefano. La scena si svolge in un ipotetico futuro dove le stazioni ferroviarie vengono usate come carceri.
Sempre l’Arsenale ospiterà, il giorno successivo, La colazione, di Sarah Tardino, ispirato ad un fatto di cronaca sul ritrovamento del cadavere mummificato di un’attrice.
Da giovedì la rassegna si sposterà all’Out Off, sul cui palcoscenico si alterneranno In-ec-cesso, di e con Marco Godetti, storia di un operaio che chiuso nel gabinetto della fabbrica per cui lavora spedisce richieste con il suo palmare e Sora Water, di Giacomo Guidetti, ambientato in futuro dove l’acqua, scarseggiando, diventa merce di speculazione di una multinazionale.
Venerdì, invece, si potrà assistere, sempre all’Out Off a Magnificat, di Antonio Moresco, dialogo tra una partoriente ed un feto. Sul palcoscenico di via Mac Mahon, la rassegna proseguirà con VI (sabato), di Paolo Bignamini, Gian Maria Cervo, Valentina Diana, Tiziano Fratus, nel quale i quattro autori si confrontano sulle tematiche e lo stile del romanzo Voyage au Bout de la Nuit di Cèline.


Domenica, invece, conclusione affidata a Doppia finzione, triangolo amoroso tra proletari immigrati nella Milano degli anni Sessanta ed a Errata corrige - il giornale a teatro, spettacolo che cerca di mettere in luce gli aspetti meno conosciuti del giornalismo.

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