Il Checov di Zuccari è maestro d’attualità

Si preannuncia come un affondo innovativo nella musicalità «fisiologica» della scrittura cechoviana - puntellata com’è di sospensioni, pause, attese, ripetizioni - la curiosa versione scenica del dramma Tre sorelle che l’attore-regista romano Paolo Zuccari dirige al Colosseo Nuovo Teatro da oggi al 5 ottobre.
Spettacolo fisico, ritmato, modernissimo dove un nutrito gruppo di attori e attrici (Michele Bevilacqua, Chiara Degani, Elodie Treccani, alcuni dei nomi del cast) esplora le indubbie analogie tra quella fragile famiglia moscovita, imprigionata nel sogno e nella nostalgia ma in fondo febbrile e inquieta, e l’inerzia odierna, la società sopita e silenziosa dei nostri tempi. Per essere più precisi, l’operazione di Zuccari sembra animata dalla volontà di mettere in parallelo - nonché in comunicazione - la musica dell’epoca (l’opera venne scritta nel 1900) e quella contemporanea. Come a voler azzerare la distanza.

Come, cioè, a voler raccontare un’universalità di idee, valori, sentimenti e paure che traghetta dai primi anni del XX secolo a oggi le lacrime gelate di Maša, Irina e Olga (appunto, le tre sorelle del titolo), la loro sofferta immobilità, il tormentato senso di languore e malinconia che ne innerva la vicenda, per farne una partitura eterogenea - ancora la musica, dunque - nella quale riconoscersi. E alla quale forse, perché no, tentare di reagire. Info: 06/7004932.

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