Chi compra l’auto nuova paga un balzello a Penati

La Provincia alza l’imposta di trascrizione dal 20 al 30 per cento

Fino a tre anni fa era ferma al tre per cento. I tre milioni ottocentomila milanesi non avevano niente da ridere: qualche euro in più gli restava nelle tasche. Non è uno slogan ma la verità dei fatti. Tre anni dopo anche quegli euro sono finiti nelle casse della giunta provinciale guidata da Filippo Penati. Che, sorpresina, ha fatto salire l’imposta provinciale di trascrizione (Ipt) a quota trenta per cento. Incremento davvero niente male per quella tassa da pagare quando si acquista un veicolo, nuovo o usato, sia auto oppure moto.
Incremento con passaggi graduali, naturalmente: infatti Penati, nel 2005, ha fatto salire l’Ipt dal tre al dieci per cento con tanto di promessa che la differenza sarebbe stata investita nel trasporto pubblico locale. Sappiamo poi com’è andata: dal bilancio di via Vivaio «sono stati cancellati quei soldi destinati ai trasporti pubblici perché l’amministrazione guidata da Filippo Penati decise di azzerare la gara dei nuovi servizi di autobus interurbani» ricorda Bruno Dapei (Fi). «Dal 1999 a tutto il 2004, il centrodestra aveva sempre mantenuto al tre per cento la maggiorazione della tariffa base fissata dallo Stato anche se, per esigenze di bilanco, la Provincia di Milano governata dal centrodestra avrebbe potuto alzare quel tetto» aggiunge Gianfranco De Nicola (An).
Memoria del passato all’annuncio che il balzello dell’Ipt sale a quota trenta per cento dal venti fissato appena un anno fa. Niente male davvero, l’incremento è di tutto riguardo per le tasche dei milanesi: «Tra i sei e sette milioni di euro d’incasso» spiega Alberto Mattioli, vicepresidente della Provincia.
E mentre Penati s’affretta a segnalare che non si tratta di stangata - «alla Provincia viene riconosciuta una limitatissima autonomia finanziaria legata al sistema di tributi provinciali che si riferisce al mercato automobilistico e al sistema produttivo» -, la Casa delle Libertà sta «sventrando» la proposta di bilancio 2007. «Bilancio che presenta un “più” davanti alle entrate tributarie, da trasferimenti statali, regionali e comunitari» osservano Dapei e De Nicola. Come dire: «Penati e i suoi pasdaran aumentano le imposte provinciali senza guardare dovutamente alla capacità contributiva di chi si va a colpire e, attenzione, senza nemmeno poter gridare ai presunti tagli della Finanziaria sull’ente locale».
Ma c’è un però, un altro dettaglio: «La scelta iniqua e comunque evitabile del centrosinistra milanese colpisce chi acquista autovetture nuove ed ecologicamente compatibili, ovvero si presenta il conto a chi vuol circolare su Milano senza inquinare». Virgolettato che non è esagerazione ma il sunto dell’ultima «brillante operazione» della giunta Penati.

Quella stessa amministrazione che, toh, si prepara a far pagare un piccolo pedaggio ambientale sulle tangenziali: aggravio per interventi a favore dell’ambiente. Un altro contributo che i milanesi, volenti o nolenti, saranno condannati a sborsare.

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