Chi era davvero lo sceicco del terrore

Nato a Riad nel 1957, diciasettesimo di 54 figli, ad appena 11 anni Osama Bin Laden ereditò una fortuna dal padre. Laureatosi in ingegneria a Gedda, si avvicinò ai mujaheddin che combattevano in Afghanistan contro i soldati dell’Armata Rossa. Nel 1990, durante l'invasione irachena del Kuwait, offrì i suoi uomini a Riad: ma l'Arabia Saudita preferì l'accordo con gli Usa. Una blasfemia per lui, che da lì in avanti lavorò per la rete di al Qaeda, da lui fondata nel 1988

Chi era davvero lo sceicco del terrore

La Primula Rossa, lo sceicco del Terrore, l’Emiro: è stato chiamato in mille modi, Osama Bin Laden, l’uomo più ricercato del mondo da quando, l’11 settembre del 2001, un attacco terroristico senza precedenti colpì l’America al cuore, uccidendo più di tremila persone. Da allora, l’oscuro signore con la lunga barba e il volto affilato, il grande burattinaio della tentacolare Al Qaeda, divenne il leggendario obiettivo numero 1 dei servizi segreti di mezzo continente.

Nato a Riad nel marzo 1957, diciasettesimo di 54 figli, si dice che il giovane Osama sia stato folgorato dall’incontro con Allah durante un pellegrinaggio ai luoghi santi della Mecca e della Medina. Certo è che la morte del ricco padre, il magnate Mohammed Bin Laden, avvenuta in un incidente aereo nel 1968, consente al ragazzo, appena 11enne, di ereditare una vera e propria fortuna, stimata intorno agli 80 milioni di dollari.

Il 1979 è l’anno della svolta: le truppe sovietiche invadono l’Afghanistan e Osama, laureatosi in ingegneria a Gedda, si avvicina ai mujaheddin che combattono contro i soldati dell’Armata Rossa. Rispondendo agli appelli alla guerra santa, nel 1984 il giovane saudita arriva in Afghanistan dove finanzia e assume il controllo di una rete di 20mila combattenti islamici reclutati da ogni parte del mondo. Un’esperienza che gli consentirà di tornare in patria acclamato da eroe. Dollari americani, affluiti nel contesto della Guerra Fredda, hanno contribuito a forgiare la sua rete di mujaheddin, con la benedizione degli uomini di Langley. Così, durante l’invasione irachena del Kuwait nel 1990, Osama offre i suoi "soldati" a Riad, che tuttavia preferisce appoggiarsi agli Usa, accogliendo 300mila truppe americane (tra cui anche molte donne). Una "blasfemia" che muterà per sempre la strategia di Bin Laden, per il quale gli Stati Uniti diventano il nemico numero 1.

Intanto, a Peshawar, in Pakistan, presumibilmente intorno al 1988, ha fondato la famigerata Al Qaeda, assieme al suo "mentore" palestinese Abdullah Azzam. Sarà lo stesso Bin Laden a fornire, nell’ottobre 2001, in un’intervista ad Al Jazira, la spiegazione dell’origine del nome, che in arabo vuol dire "La Base".

"Il nome di Al Qaeda fu stabilito molto tempo fa per caso - spiegherà lo sceicco del Terrore - Il defunto Abu Ubayda al-Banshiri creò dei campi di addestramento per i nostri mujaheddin contro il terrorismo sovietico. Noi solevamo chiamarli Al-Qaeda. Il nome rimase".

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