Chi ha inventato il bunga bunga? Sordi in un film girato 40 anni fa

Vuoi vedere che i Pm faranno riesumare la salma di Alberto Sordi e la processeranno per prostituzione minorile? S’è fatto un gran parlare del «bunga bunga» e si sono versati ettolitri d’inchiostro sul significato ludico-sessuale dell’espressione trapelata nell’inchiesta sulle feste di Arcore. C’è chi ha scritto che Silvio Berlusconi l’avrebbe mutuata dal colonnello Gheddafi. Chi ha almanaccato sulla predilezione del Cavaliere per il lato B. Chi l’ha attribuita a una barzelletta su due ministri del governo Prodi finiti nelle mani di una tribù indigena dedita alla sodomia.
Chi ha rinvangato una storiella che sarebbe accaduta in Africa il 7 febbraio 1910, quando il principe dell’Abissinia e la sua corte, accolti sulla più potente nave da guerra inglese, la Hms Dreadnought, a ogni diavoleria moderna che ammiravano a bordo avrebbero esclamato «Bunga bunga!» (peccato però che quelli non fossero il principe dell’Abissinia e i suoi dignitari, ma un gruppo di buontemponi dell’aristocrazia britannica, con la faccia dipinta di nerofumo, che poi spifferarono la burla al Western Daily Mercury, consentendo al giornale di uscire col titolo «Bunga bungle!», sostantivo, il secondo, che in inglese significa pasticcio).
Tutti fuori strada. Basta guardare il fotogramma scovato dal Giornale e tratto dal film Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, uscito sugli schermi esattamente 40 anni fa: a inventare l’iterazione fu il regista Luigi Zampa. «Bun bun ga», come si vede nel cartello appeso al tetto della stazione ferroviaria, è la località dell’Australia in cui Carmela (Claudia Cardinale), giunta dall’Italia, viene accolta dal suo spasimante Amedeo Battipaglia (Alberto Sordi), un emigrante che si guadagna da vivere come guardafili lungo la strada ferrata.
I due si sono conosciuti solo per corrispondenza. Piccolo particolare: la «compaesana illibata» non ha rivelato d’essere in realtà un’ex prostituta e anche Amedeo, ormai avanti con gli anni, per indurla a trasferirsi in Australia le ha mentito sulla propria identità, inviandole le foto di un amico assai più aitante, Giuseppe, che vorrebbe rimandare la connazionale a battere il marciapiede. Invece Carmela sposa Amedeo. La scena finale della pellicola, in cui compare il cartello, allude appunto alla prima notte di nozze fra i due, non è dato di sapere se coronata o meno da bunga bunga.
Inutile dire che in Australia non esiste una località con quel nome, Bun bun ga.

A 125 chilometri da Adelaide, però, cinque anni dopo l’uscita del film di Zampa fu fondata la provincia di Bumbunga. La Procura di Milano dovrebbe avviare una rogatoria internazionale: chissà quali nequizie si consumano da quelle parti.

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