Sono Imu-si lunghi dell’Imu. Quelli che per vari motivi vivono l’abolizione dell’imposta sugli immobili come una sconfitta. Quelli che tanto peggio tanto meglio. Quelli che non volevano assistere a un’altra vittoria morale di Silvio Berlusconi. Quelli che alla fine soltanto i ricchi godono. Quelli che insomma adesso rosicano. Il primo rosicone dell’Imu è Mario Monti : il Professore è il concessionario per l’Italia di Angela Merkel,l’uomo del rigore a tutti i costi, l’uomo che tiene ai conti in ordine come una massaia alla lucentezza dei pavimenti. Vedere il governo Letta far sorridere almeno una volta gli italiani sottolinea per contrasto tutte le lacrime che lui ha fatto versare loro. E non a caso adesso, come si dice a Roma, ce va in puzza : «Il governo Letta dice a Radio24- non può essere smidollato, in balia delle pressioni dell’una e dell’altra parte ». Insomma, per lui lo sbianchettamento dell’Imu va rubricato come «un cedimento un po’ precipitoso da parte del governo nei confronti del Pdl».
Un altro attapirato da Imu è Matteo Renzi: il governo Letta che si rimette in carreggiata rinvia lo start up della sua candidatura alla guida del Pd e dell’Italia. Ora invece Enrico Letta si è guadagnato un superbonus e pone l’Opa sul Nazareno.Mentre il sindaco di Firenze si rimpannuccia a Palazzo Vecchio aspettando tempi migliori e commentando inacidito: «Il Pd faccia il Pd. In questi mesi si è sentita solo la voce del Pdl sull’Imu, questione rilevantissima, per carità, ma non è l’unica cosa che interessa agli italiani».
C’è poi Pier Luigi Bersani. Sì, quel Bersani. Che ieri masticava amaro: «L’Italia non è una Repubblica fondata sugli immobili ma sul lavoro. Bello sarebbe stato mettere quei soldi lì a riduzione dell’Irpef per le fasce più deboli della popolazione». E il suo successore al Nazareno Guglielmo Epifani ieri esibiva fair play ( «la scelta sull’Imu è corretta, soprattutto in vista della riforma e della trasformazione nel senso di un’imposta federale a partire dal prossimo anno ») ma in precedenza si era espresso contro la cancellazione totale dell’imposta: «Anche noi vogliamo abbassare l’Imu, ma non a chi la può pagare, le poche risorse devono essere destinate ai meno abbienti, altrimenti sarebbe un’ingiustizia». Tra i più accaniti tifosi dell’Imu c’è il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, che ora fa il profeta di sventura: «In una fase così difficile dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10 per cento degli immobili di maggior valore sottrae preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla vittoria del Pdl sull’Imu, peril1° ottobre». Poi però la precisazione sadica: «È abolita l’Imu.Non è abolita latassazione sulla prima casa ». Rosica pure il governatore della Toscana Enrico Rossi , che su facebook taglia corto: «È un’ingiustizia perpetrata verso la parte più debole della popolazione e una pericolosa incongruità politica». E siccome il mal di pancia è trasversale, c’è anche qualcuno di destra a rosicare, come Giorgia Meloni: «La famosa Service tax significa una nuova tassa che fa pagare ugualmente gli italiani ma in inglese». Infine i sindacati. Anche loro col broncio.
«C’è il rischio che diventi solo una partita di giro o addirittura un rimedio peggiore del male », commenta il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni . E Susanna Camusso , leader della Cgil: «Non c’era mai parso che l’Imu fosse il problema principale di questo Paese. Nella soluzione trovata ci sono elementi d’iniquità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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