nostro inviato a Montecatini (Pistoia)
Sarà che c'è il mito o il sospetto della concorrenza interna da sfatare, della competizione vera o presunta tra le alte gerarchie del partito e la macchina dei circoli giovani. Sarà che il carro azzurro, trainato da più forze motrici, finisce semplicemente per fare più strada e andare più lontano. Fatto sta che, dopo la visita di venerdì di Giulio Tremonti e quella annunciata di oggi di Silvio Berlusconi per il gran finale, a Montecatini sfila gran parte dello stato maggiore di Forza Italia.
C'è Sandro Bondi a presentare il suo nuovo libro, ma anche Fabrizio Cicchitto, Renato Schifani, Renato Brunetta, Denis Verdini. Tutti uniti per celebrare e partecipare alla festa e alla kermesse politica dell'amico Marcello. «Quella di Dell'Utri è una iniziativa di un grande interesse, perché esprime una scelta della società civile in vista del partito della libertà: Forza Italia è vicina al lavoro di Marcello Dell'Utri» dice Bondi. Al coordinatore azzurro, inevitabilmente, viene chiesto di pronunciarsi sulla linea «eretica» dell'Udc. Ma lui sceglie la via della diplomazia. «L'iniziativa dell'Udc di manifestare a Palermo è legittima. Vedo che anche l'Udc - afferma Bondi - non disdegna la piazza, visto che ha organizzato una manifestazione in Sicilia. Ma quella di Palermo è una piazza che non è diversa dalla nostra. Vedrete che le due piazze, come due fiumi, si troveranno unite e confluiranno nel nuovo partito delle libertà».
Più diretto, invece, il commento di Fabrizio Cicchitto sulla diatriba a distanza con Pier Ferdinando Casini. Il vicecoordinatore azzurro rispedisce al mittente le critiche del leader centrista. «Non è certo il corteo del 2 dicembre a dare una mano a Prodi. Sono i continui distinguo a complicarci la vita».
Marcello Dell'Utri, invece, dopo l'affondo del primo giorno non ritorna sulla questione casiniana. Preferisce guardare con soddisfazione ai costanti progressi e alla continua crescita della sua creatura. Senza sbilanciarsi neppure sulla possibilità che l'ospite d'onore della giornata, Gianfranco Fini, sia ormai pronto a raccogliere il testimone di Silvio Berlusconi come possibile candidato premier del centrodestra. «Fini è un leader, come ce ne sono altri. Ma è prematuro soffermarsi su questo aspetto». Anche perché al presunto passo indietro di Silvio Berlusconi Dell'Utri mostra di credere davvero poco. «Non credo proprio alla battuta di Berlusconi sul fatto che non sarà più premier.
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