Per chi suona il cellulare

Per chi suona il cellulare

La più spaventosa massa di intercettazioni telefoniche del dopoguerra, anno 1995, rimane quella tra Italia e Hammamet. Quelle intercettazioni non ebbero nessuna valenza giudiziaria, ma un magistrato disse che Craxi era «un criminale matricolato» anche se Craxi adesso lo elogiano quasi tutti. Quelle intercettazioni non ebbero nessuna valenza giudiziaria, ma tre giornalisti persero il lavoro: ora uno è portavoce del ministero dell’Interno, mentre gli altri due, tra l’altro, imbrattano le pagine di questo giornale.
Quelle intercettazioni non ebbero nessuna valenza giudiziaria: ma l’onorevole pidiessino Massimo Brutti, a Roma, additò e maledisse «il Covo di via Boezio» laddove Craxi aveva la sua segretaria personale e un gruppo di ragazzotti neo-craxiani si industriava con vocazione al martirio.


Ora la segretaria è morta, uno di quei ragazzi comanda una tra le prime case di produzioni televisive del Paese, un altro cura i rapporti istituzionali di una grande multinazionale, uno scrive libri, uno sta scrivendo questa rubrica, un altro è nello staff personale del Presidente della Regione Lazio, un altro si è inventato gli spogliarelli maschili dei Centocelle Dreams Boys. E ora Massimo Brutti si agita per alcune intercettazioni che, mannaggia, non hanno nessuna valenza giudiziaria. E siccome noi siamo garantisti, noi siamo solidali con lui. Non sa quanto.

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