Quanti a Genova conoscono la settecentesca chiesa barocca del SS. Nome di Maria e degli Angeli Custodi, in piazza Scuole Pie (l'antica piazza Cicala), a due passi dalla cattedrale di San Lorenzo? Pochissimi, anche perché è rimasta chiusa e in stato di abbandono per decenni prima che i lavori di restauro della Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria la riportassero all'originario splendore di affreschi e dipinti, marmi, stucchi, sculture. È il gioiello tutto da ammirare a cui Margherita Priarone dedica il volumetto conciso e attentamente documentato «Gli Scolopi in Liguria. Scelte artistiche e iconografiche». Una ricerca iniziata per la tesi di laurea nell'archivio dei Padri all'Istituto Calasanzio di Cornigliano e proseguita poi, grazie ad un finanziamento del Cnr sulle tematiche di iconografia religiosa, presso l'Ordine a Roma.
Dopo il Concilio di Trento, l'esigenza di riforma avvertita dalla Chiesa cattolica si esprime infatti anche attraverso l'attività educativa svolta dai Padri Scolopi, che - elevati nel 1621 da congregazione secolare a ordine religioso - offrono formazione scolastica gratuita a bambini e ragazzi dei ceti meno abbienti, a cominciare dall'istruzione elementare. Le immagini che adornano le loro chiese ne riflettono la missione, quella di comunicare il messaggio cristiano ai fanciulli in modo attraente e comprensibile, per invogliarli alla devozione fin dalla più tenera età. Così la statua della Madonna sull'altare maggiore, opera di Francesco Fanelli, raffigura una mamma che sorregge il suo bambino, insegnandogli a muovere i primi passi. Tra gli splendidi bassorilievi in marmo bianco spiccano quelli di Francesco Maria Schiaffino sull'infanzia di Gesù, «Adorazione dei pastori», «Presentazione al tempio» e «Disputa con i Dottori». Angioletti, cherubini e specialmente l'Angelo Custode sono altre figure ricorrenti.
La chiesa, a pianta centrale e schema ottagonale, fu eretta tra il 1708 e il 1712, finanziata da nobili committenti genovesi, in particolare da Domenico Maria Ignazio Sauli. È ora aperta al pubblico al sabato pomeriggio. Ogni domenica vi si celebra la Messa in lingua spagnola, con musiche e riti tipici, per il gruppo dei Migrantes.
L'autrice, giovane studiosa e funzionario dei Musei di Strada Nuova, rievoca nel libro la storia degli insediamenti dell'Ordine in Liguria - territorio ritenuto strategico perché passaggio obbligato tra Roma e la Spagna - parlando anche di altre chiese scolopiche: quella seicentesca dell'Angelo Custode, sempre a Genova, di San Filippo Neri a Savona (non più esistente), di San Giuseppe Calasanzio, fondatore dell'Ordine, a Chiavari, di San Domenico a Ovada.
Margherita Priarone «Gli Scolopi in Liguria. Scelte artistiche e iconografiche», De Ferrari Editore, pagg. 80, euro 12.
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