Roma - Niente neanche stavolta. Ormai sono sei mesi che va avanti così e chissà quanto durerà ancora. Nessun sei al Superenalotto e il montepremi tocca i 115 milioni e 900mila euro. Un fortunato però c’è: il 5+ indovinato ad Arona, provincia di Novara, tabaccheria Airoldi di via Roma, nel caso siate passati di lì. Vince, centesimo su centesimo, 2.756.718,40 euro. A Cardedu, in provincia di Nuoro, è stato invece realizzato i un 5 SuperStar da 413.508 euro. Per il 6 toccherà riprovare il prossimo 4 agosto, ma in molti si sono un po’ stufati di inseguirlo. Questa volta per la prima volta c’è stato un calo, anche se minima, dopo tre settimane di furore ai botteghini. Il concorso di ieri sera ha incassato 47,8 milioni di euro, con un aumento del 14,3% rispetto ai 41,8 milioni di giovedì 23 luglio ed un calo del 2,3% rispetto ai 48,9milioni di euro raccolti martedì scorso. Vedremo se si tratta di un trend.
Ma i nemici del Jackpot si sono moltiplicati. Monsignor Alberto D’Urso, segretario della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, ha chiesto attraverso il Sir, il servizio informazioni della Cei, di «congelare» il super premio e di destinarlo ai terremotati dell’Abruzzo. O ai poveri. Non solo come gesto di solidarietà ma anche per arginare quell’accanimento verso il gioco d’azzardo e la fortuna che sta diventando l’altra faccia della povertà dell’Italia.
«Per giocare le persone si indebitano e ci sono disperati che si sono tolti la vita per questo».
Di qui il suo appello: «Chiediamo che i soldi del superenalotto siano congelati, che sia fissato un tetto al superenalotto e che il denaro sia destinato ai terremotati d’Abruzzo, annullando le norme di carattere fiscale in materia di giochi già previste dal decreto legge del 28 aprile scorso». Difficile però arrestare il jackpot, anche se intervenisse la legge. Solo un miracolo potrebbe tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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