Chini infatuato d’Oriente alla corte di Bangkok

A circa un anno dall’esposizione alla Gnam, una nuova mostra su Galileo Chini, centrata sul periodo siamese (1911-13), costituisce un evento significativo per il mercato romano. Oli su cartone, cartoni preparatori e tele anche di grandi dimensioni - tra le quali spicca uno dei pannelli presentati dall’artista alla Biennale di Venezia del 1914 - si alternano a disegni e bozzetti negli spazi della galleria di Francesca Antonacci a via Margutta. Chiamato a decorare la Sala del Trono del Palazzo Reale di Bangkok, Chini eseguì molte opere per il sovrano, tra le quali un bel ritratto, chiuso tra bande dorate secondo una consuetudine derivata da Gustav Klimt (al quale rimandano vari lavori in esposizione), realizzato dal vero, punto di partenza per i successivi due ritratti ufficiali che l’effigiato non riuscì mai ad avere. Due studi per giacca, di dignitario e del re, e una natura morta con conchiglia e vasi portati con sé dal lungo soggiorno, rivelano l’interesse del pittore verso tutti gli aspetti della vita di corte con il suo apparato rituale e decorativo.
Alcune tele degli anni Venti e Trenta raccontano del lungo sodalizio con il teatro, scaturito dall’affinità con la musica di Giacomo Puccini e Sem Benelli. Sono esposti bozzetti a olio di scenografie della Turandot, pensata assieme a Puccini e presentata al pubblico in prima assoluta dopo la morte del musicista il 25 aprile 1925, e ancora dell’Otello, del Faust. Ma è negli oli, che raffigurano il cortile della casa di Chini a Bangkok, la sua veranda, e poi le case e il canale sul Me-Nam, che l’artista dispiega una vena intimista toccante, attraverso l’uso di una tecnica post-divisionista e post-simbolista, dalla pennellata fluida e vibrante.

La mostra offre una visione ravvicinata di un momento centrale nella carriera del grande artista fiorentino, il contatto con la magia di un Oriente realmente vissuto e interiorizzato, come sottolinea Fabio Benzi, curatore della mostra, molto diverso dall’esotismo corteggiato da tanti artisti europei dell’epoca.
Galileo Chini (1873-1956). Un pittore italiano alla corte del re del Siam. Galleria Francesca Antonacci, via Margutta 54, fino al 30 giugno. Lun.-ven. 10-13/16-19,30. Sab. 10-13. Info: 0645433036.

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