Cronaca locale

Chiodaroli in cerca dei grissini

Viviana Persiani

Doppio appuntamento con il cabaret all’Idroscalo. Stasera sarà Giobbe Covatta ad aprire le danze con Melanina e Varechina. Una partita a Monopoli è uguale in tutto il mondo? Nel gigantesco Monopoli che primeggia nella scena dello spettacolo la risposta a questa domanda è «no». Infatti le regole sono diverse, diversi gli imprevisti e le probabilità almeno quanto diversi sono i giocatori del mondo occidentale e del continente africano. Venerdì, invece, il mattatore sarà Stefano Chiodaroli con Sono rimasti solo i grissini. Nello spettacolo, il comico dà vita ai suoi esilaranti personaggi: il Panettiere sempre svestito, Cinzio di Santo Domingo, grande mago e sensitivo conosciuto con il nome di Mago Abat-Jour, Ornello l’ex fotomodello, Brian il falso musicista di jazz ed infine Tempesta Ormonale, il semidio celtico dotato della follia degli antichi bardi irlandesi.
Tre le proposte settimanali nell’ambito di «Da vicino nessuno è normale» in corso all’ex Ospedale Paolo Pini. Si comincia domani con Il sole del brigante, di e con Alfonso Santagata. Seguendo un percorso di elaborazione e scrittura personale, l’autore si spinge fino a quel sud profondo, nel triangolo di agguati, fughe e rifugi tra Campania, Basilicata, Puglia, lì dove il regista cerca di creare con poesia crudele una figura che sia sintesi di tutto, piena di complessità e forza.
Si prosegue sabato 23, con Il fuoco sotto la neve, interpretato da Antonio Catania. Al centro di questo omaggio al Tibet, ci sono i racconti e l’emozione dei grandi viaggiatori che lo hanno conosciuto e amato, per la sua storia antica e per la sua tragedia recente; letture, storie e racconti ma anche un monologo, La febbre, che parla di noi, dei nostri privilegi e del nostro difficile rapporto con il Sud (e l’Est) sofferente del mondo, con la povertà, il sopruso e l’ingiustizia.
Domenica, invece, è in programma Con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore. Tra il 1885 e il 1922, tra la Russia e la Persia e l'Unione Sovietica si colloca la vicenda di Velimir Chlebnikov, grande poeta, filologo impareggiabile, matematico geniale, discepolo fedele del creatore delle geometrie non euclidee, Nikolaj Lobacevskij.
Mercoledì, al Teatro di Verdura, è in cartellone la lettura scenica Non son più mio, con Andrea Soffiantini e Germano Maccioni, un viaggio nell’opera e nella poesia di Michelangelo e nel riflesso che essa ha avuto fino all’opera che gli ha dedicato Giovanni Paolo II.
Sempre al Verdura, ma il 22, viene ripreso La memoria della moda. Beppe Modenese, ex presidente della Camera della Moda, e l’attrice Elena Ghiaurov, accompagneranno la giornalista e disegnatrice Maria Pezzi in un insolito percorso di moda, che sarà interrotto da proiezioni di disegni e figurini di nomi celebri quali Brunetta, Renè Gruau, la stessa Maria Pezzi, e altri ancora; e da musiche d’epoca.


Infine, La vedova allegra, la celebre operetta di Franz Lehár compie cento anni e il Teatro del Vittoriale ne celebra il centenario, venerdì 22, con una edizione speciale che fa seguito alle versioni in tedesco che sempre in questi giorni vengono ospitati nell’ambito della rassegna estiva.

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