Chirac boccia le nozze tra Euronext e il Nyse

Ieri incontro tra il vertice di Borsa Italiana e la società paneuropea: si stringono i tempi per un’intesa

da Milano

Jacques Chirac non ci sta: il matrimonio tra Euronext e il New York Stock Exhchange non s’ha da fare. Meglio invece un’integrazione con Deutsche Börse «per ragioni di principio», tale da configurare un’intesa che «dovrebbe essere la più equilibrata possibile». Sarà anche vero che l’Eliseo ha «pochi mezzi di intervento» come ha ricordato lo stesso Presidente francese, ma le parole pronunciate ieri da Chirac al termine di un incontro con il Cancelliere tedesco Angela Merkel sembrano avere una valenza maggiore rispetto a una semplice azione di moral suasion.
Come minimo, l’intervento di Chirac finirà per provocare imbarazzo tra i vertici di Euronext, che un paio di settimane fa avevano respinto le avance di Francoforte per appoggiare l’offerta da 10 miliardi di dollari del Nyse. E potrebbero creare qualche deviazione nel progettato percorso che prevede di allargare l’intesa a Borsa Italiana. Ieri Jean-François Theodore era a Milano per incontrare i vertici della società che gestisce il listino italiano, ma dopo tre ore di colloquio con Massimo Capuano, amministratore delegato di Borsa Italiana, il numero uno di Euronext ha lasciato Palazzo Mezzanotte liquidando i cronisti con il più classico dei «no comment». Appena più loquaci gli advisor del consorzio che raggruppa i mercati azionari francese, belga, olandese e portoghese più quello londinese dei derivati: «Sono sempre positivi gli incontri con Borsa Italiana. È stato un incontro interlocutorio, ce ne saranno altri».
Al centro della riunione, vi sarebbero comunque stati gli aspetti finanziari e di governance a monte dell’eventuale intesa. Nei giorni scorsi era stata ipotizzata una possibile fusione, anche se l’opzione più fedele a quel modello «aperto e federativo» citato da Theodore sembra essere una semplice alleanza, in modo da non ostacolare la futura quotazione di Borsa Italiana. Il presidente di Euronext ha già promesso nei giorni scorsi un posto agli italiani nel consiglio della società che nascerà dall’unione tra le Borse continentali, cui spetterebbero 9 delegati, e il Nyse, cui sarebbero destinati 10 posti.
Borsa Italiana resta però aperta anche ad altre soluzioni. Secondo fonti finanziarie, i consiglieri sono stati allertati per il 15-16 giugno. Una decisione non è dunque imminente, e l’intervento di Chirac rischia ora di rimescolare le carte.

Un’intesa tra Euronext e Deutsche Börse potrebbe infatti essere vista con maggior favore da alcuni azionisti di Piazza Affari e trovare l’appoggio delle autorità di controllo italiane che spingono per una federazione di Borse europee. Tanto più se si considerano i pesi azionari determinati dalle nozze franco-tedesche, ben più equilibrati di quelli che verrebbero a crearsi da un’integrazione Euronext-Nyse.

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