Roma

Chiudere al traffico la piazzetta di S. Maria del Carmelo

È grande come un fazzoletto la piazzetta di S. Maria del Carmelo, divisa dalla parallela via delle Tre Cannelle da un alto edificio che domina la salita e quasi nasconde questo piccolo e suggestivo largo a cui si accede attraverso una strettoia. Superato l’angusto passaggio balza subito agli occhi la facciata della settecentesca chiesa di S. Maria del Carmine, opera di Michelangelo Specchi, originariamente un oratorio dell’omonima arciconfraternita. La costruzione di via Quattro Novembre nel 1875 determinò il ridimensionamento dell’isolato di cui fa parte la chiesa, definendo lo spazio circostante delimitato da un tessuto edilizio compatto. Il prospetto - recentemente restaurato dalla Sovrintendenza regionale - poggia su un basamento in pietra. All’interno, tra le opere d’arte, una tela settecentesca dipinta su due facce con la Vergine di Sebastiano Conca. Eppure questo angolo di “paradiso” non è fruibile nel modo dovuto: è congestionato dalle macchine posteggiate, tant’è vero che l'arciconfraternita ha provveduto a difendere la facciata dalla sosta selvaggia tramite una impropria, ma necessaria cancellata. «Occorre recuperare quella piazza dal traffico per farle ritrovare la giusta dimensione», è la proposta di Francesco Petrocchi (Pdl), vice presidente del consiglio provinciale. «E questo si può ottenere soltanto attraverso la limitazione dell’accesso al solo traffico pedonale: un’operazione culturale di salvaguardia di un ambiente urbano storico per porre in risalto i moduli prospettici della chiesa e valorizzarne le soluzioni architettoniche.

In definitiva, la riaffermazione di una continuità affettiva con la tradizione di Roma».

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