Choc a Napoli

NapoliUna tragica fatalità o i ritardi dovuti ad un ascensore malfunzionante? Saranno i carabinieri del Nas, su richiesta del presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino, a fare chiarezza sulla morte di un neonato venuto alla luce da una 35enne di Maddaloni alla prima gravidanza, con gravi problemi respiratori all’ospedale Incurabili di Napoli e poi trasferito al Monaldi.
Il padre del bimbo, Leandro Giordano, ha denunciato alla polizia un ritardo nelle operazioni di soccorso: l’équipe medica specializzata, incaricata di prestare le cure al piccolo, secondo l’uomo sarebbe rimasta bloccata in un ascensore degli Incurabili per un quarto d’ora. Il pm Fini, della Procura di Napoli, ha disposto il sequestro della cartella clinica. Il direttore sanitario dell’ospedale sotto accusa, Luigi De Paola, si difende segnalando che «il mancato funzionamento dell’ascensore, peraltro rapidamente riparato, non ha ritardato in alcun modo il trasporto del neonato alla terapia intensiva neonatale dell’ospedale Monaldi». E ancora: «Alla nascita, avvenuta intorno alle 11.30 con parto cesareo, il piccolo aveva tutti i parametri vitali negativi; i medici dell’équipe neonatale hanno perciò subito avviato tutte le manovre rianimative, è stato cioè intubato, gli è stato dato ossigeno, è stato ventilato e sottoposto a terapia farmacologica». Successivamente, ai primi segnali di ripresa, è stato allertato il servizio di trasporto neonatale. «Il servizio di trasporto - prosegue De Paola - è giunto agli Incurabili all’incirca alle 12 e 10». L’équipe sanitaria dell’ambulanza ha introdotto l’incubatrice per il trasporto dei neonati nell’ascensore che però non è partito. «L’ascensore ha funzionato fino a pochi attimi prima - spiega il direttore sanitario - come mi ha confermato la caposala che era scesa giù dal reparto per attendere l’équipe dell’ambulanza. I medici sono comunque saliti a piedi per avviare subito le operazioni necessarie al trasporto del neonato che doveva essere reintubato. Tutte operazioni di riequilibrio che durano circa 35-40 minuti. Nel frattempo, è stata chiamata la ditta che gestisce la manutenzione degli ascensori e il guasto è stato riparato in 15 minuti. Intanto, le operazioni di riequilibrio sul neonato non erano ancora terminate. Quando si sono concluse, l’ascensore funzionava».
Dal canto proprio, Paolo Ciliberti, primario di neonatologia del Monaldi, chiarisce che «abbiamo fatto tutto quello che andava fatto, massaggio cardiaco, somministrazione di farmaci, anche una trasfusione con gruppo 0 negativo. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. È sempre un dolore veder morire un bambino». Secondo il medico «il piccolo aveva una quantità di sangue minimale. Il valore dell’emoglobina era 6, dopo una trasfusione è arrivato a 12. Abbiamo assistito a una grave acidosi».

Intanto, il senatore Marino conferma: «La commissione parlamentare d’inchiesta andrà a fondo in questa vicenda affinché emergano tutte le eventuali responsabilità. Martedì porteremo in ufficio di presidenza i risultati dell’istruttoria per valutare se ci sono gli estremi per l’apertura di un’inchiesta».

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