«Chrysler in utile tra 24 mesi e a Wall Street già nel 2010»

Sergio Marchionne a Mosca per siglare con il premier Vladimir Putin l’accordo che suggella il nuovo impegno del gruppo Fiat in Russia; Alfredo Altavilla a Verrone, nel Biellese, per benedire l’avvio della produzione della nuova famiglia di cambi C635 destinati a vetture del segmento medio.
Filo conduttore dei due eventi, quasi concomitanti, l’internazionalizzazione del Lingotto e il rilancio in grande stile di Chrysler che, tra l’altro, «tornerà all’utile operativo nei prossimi due anni e potrebbe anche sbarcare a Wall Street, con il collocamento già nel 2010», come ha precisato il ceo Marchionne al quotidiano canadese The globe and mail. A Mosca, ieri, sono state siglate due joint venture con Kamaz, il più grande produttore russo di camion. Gli accordi riguardano Cnh, controllata Fiat, e la produzione di circa un migliaio di macchine agricole e per l’edilizia l’anno e la loro commercializzazione. L’investimento ammonta ad alcune decine di milioni di dollari.
«Finalmente abbiamo trovato il partner ideale per realizzare il nostro obiettivo - ha commentato Marchionne -: per noi l’importante è essere in Russia in modo fattivo. Ci impegniamo a localizzare qui al massimo la produzione, come chiesto dal premier Putin».
Ma l’obiettivo italiano è anche quello «di costruire jeep in Russia, un sogno - ha aggiunto il top manager, il quale ha anche confermato l’interesse per le joint venture già in corso con il partner locale Sollers (riguardano vetture e motori) - che non abbiamo mai avuto la possibilità di realizzare». E il primo ministro Putin ha subito aperto a questa ipotesi: «Le jeep - ha risposto - avrebbero richiesta in Russia perché dobbiamo costruire molte strade».
In Piemonte, invece, il «delfino» Altavilla, in qualità di amministratore delegato di Fiat Powertrain Technology, ha spiegato che «il nuovo cambio realizzato nello stabilimento rientra nel pacchetto proposto da Fiat alla Casa Bianca e a Chrysler, insieme ad altre tecnologie motoristiche estremamente “pulite” e innovative». «Oggi - ha detto Altavilla, che fa parte anche del cda di Chrysler - questa fabbrica di cambi è la migliore in Europa e tra i migliori nel mondo». Ne saranno prodotte 800mila unità, a regime, nel 2012. I dipendenti, che oggi sono 530, saranno 1.100 entro tre anni. Gli investimenti di Powertrain per la nuova linea di produzione ammonteranno complessivamente a 500 milioni, tra macchinari e costi di ricerca e sviluppo. Per lo sviluppo della fabbrica era stato firmato un protocollo d’intesa, circa un anno e mezzo fa, con la Regione Piemonte, la Provincia di Biella e il Comune di Verrone.
Ma è sempre Chrysler a tenere banco negli ambienti torinesi e, di riflesso, a Piazza Affari dove l’ottimismo di Marchionne ha fatto sì che il titolo Fiat ieri guadagnasse il 5,09% tornando così a ridosso dei 10 euro (9,81). «Quello americano è un gruppo vivo e vitale - ha detto l’ad - e gli utili torneranno, in quanto abbiamo deciso di non abbattere le scorte e perché cercheremo di vendere i nostri veicoli senza applicare sconti stracciati».


Altavilla ha invece sottolineato che «Fiat sta lavorando per accrescere la quota in Chrysler» e che «il progetto dell’auto elettrica va avanti molto bene». Il 4 novembre, ad Auburn Hills, saranno svelati i dettagli del piano industriale.

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