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«Ci chiedono soluzioni informatiche che aiutino a risolvere tutti i problemi»

Nel mercato degli studi fiscali e del lavoro operano circa 129mila professionisti iscritti all’Ordine (Dottori, Ragionieri e Consulenti del Lavoro) e qualche migliaio di operatori non appartenenti alle professioni ordinistiche. Più difficile determinare il numero degli studi, non essendoci un dato ufficiale. I consulenti del lavoro sono 25.044 di cui attivi 17.754 (fonte Ordine consulenti del lavoro 2010). Il panorama dei fornitori di soluzioni e servizi software per questo mercato si presenta abbastanza polarizzato tra un numero non elevato di attori di livello nazionale (come Wolters Kluwer Italia, con le sue società Osra, Ipsoa e Pragma, e competitor quali Sistemi, Zucchetti, TeamSystem e Il sole 24 Ore) e altri con quote minori che operano prevalentemente a livello locale.
La crisi ha comportato una generale diminuzione del fatturato degli studi, non sempre però collegata a una pari diminuzione del carico di lavoro. Questo pone gli studi di fronte ad alcune scelte strutturali.
Da un lato, infatti, i clienti esprimono il bisogno di avere al fianco un consulente a tutto tondo per affrontare i temi della competitività e dell’innovazione partendo dal controllo di gestione, dalle scelte anche in ambito produttivo, finanziario e delle risorse umane.
Questa domanda presuppone, da parte dei professionisti, un forte impegno in termini di formazione e l’utilizzo di strumenti operativi e fonti informative adeguate. Dall’altro il peso derivante da attività non strettamente legate alla competenza professionale (la gestione delle comunicazioni con enti e clienti, l’archiviazione e la conservazione sostitutiva, il reperimento e l’accesso alle informazioni, la gestione degli aspetti infrastrutturali e tecnologi dello studio, l’interazione con i clienti) è aumentato in modo considerevole accentuando la complessità e del flusso di lavoro, già messo a dura prova dal quadro normativo sempre in movimento. Contemporaneamente aumenta la pressione determinata dall’evoluzione tecnologica e cresce anche la competizione dovuta al ruolo assunto da associazioni, banche e centri servizi al di fuori del territorio italiano nei confronti del mondo professionale.
Le risposte strutturali della categoria passano attraverso la concentrazione degli studi, la separazione tra studio e centro servizi (cui delegare le attività basso valore aggiunto), il networking per offrire competenze distribuite tra più studi in modo collaborativo, l’acquisizione di nuove competenze attraverso percorsi formativi specifici.


«Gli studi - sostiene Fabio Giuccioli, marketing communication manager software Wolters Kluwer Italia - chiedono sempre di più soluzioni informatiche complessive che assicurino l’efficiente gestione degli adempimenti e, nel contempo, un supporto alle attività a maggior valore aggiunto e all’interazione e comunicazione con i clienti, garantendo una gestione fluida dei processi per permette a professionisti e collaboratori di concentrarsi sul loro specifico e di non preoccuparsi della tecnologia».

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