Non si nasconde dietro un dito Domenico Ippolito, direttore generale dellAler: «Il fenomeno cè e anche nelle dimensioni descritte da Frediano Manzi, ma si tratta di un problema che si trascina da decenni e inoltre lAzienda, anche volendo, non può liberare 4mila alloggi, mettendo in strada 10mila persone, delinquenti o meno. Quindi respingo con decisione certe accuse di inerzia, che certe volte mi appaio frutto di demagogia».
Però ammette che sono tanti gli alloggi occupati?
«Il problema nasce quando abbiamo preso in carico gli oltre 30mila alloggi del Comune, veramente molto mal gestisti. Credo che almeno 2mila siano occupati abusivamente, mentre noi contribuiamo con circa 1.800 su un patrimonio di 40mila».
E non li buttate fuori?
«In questi ultimi tempi siamo riusciti ad arginare il fenomeno delle nuove occupazioni. Appena abbiamo notizie di nuovi insediamenti interveniamo prima che la situazione si sedimenti. Poi passeremo a sistemare anche quelle vecchie. Molte si trascinano da ventanni. Le denunce degli inquilini quindi ci sono note. Solo che...»
Scusi ma non basta la forza pubblica?
«Stiamo parlando di una piccola città, 4mila alloggi significa circa 10mila persone, prima bisogna pensare a dove metterle. Inoltre in mezzo a molti delinquenti ci sono anche tante situazioni di reale emergenza sociale».
Ma così non si risolverà mai nulla
«Noi in questo momento stiamo procedendo a una media di due o tre sfratti al giorno. E ogni mese presentiamo in questura un programma di almeno un centinaio di allontanamenti. Ma si tratta di interventi che non possiamo certo decidere in autonomia. Fin che si tratta dellabusivo appena entrato, bastano poche agenti. Ma quando dobbiamo intervenire su stabili occupati da pregiudicati pericolosi, cè bisogno di un forte schieramento.
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