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"Ci sono anche persone malate fino alla follia della guerra"

Nel suo messaggio l'Arcivescovo non manca però di sottolineare anche lo sgomento per le tante guerre e ingiustizie che piagano il mondo

"Ci sono anche persone malate fino alla follia della guerra"
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L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, in questi giorni in Zambia per un viaggio missionario, ha scritto ai fedeli ambrosiani un messaggio nella giornata che segna la chiusura del Giubileo. Alcuni passaggi del testo sono stati letti da Franco Agnesi, vicario generale, durante l'omelia della Messa in Duomo, concelebrata anche da parroci e rettori delle 15 chiese giubilari diocesane e dai canonici del Capitolo della Cattedrale, alla presenza anche di una delegazione del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia.

Rifacendosi al tema chiave della speranza, indicato da papa Francesco per il Giubileo 2025, Delpini sottolinea che "quello che ha soprattutto segnato i pellegrini di speranza è l'esperienza di aver visto la Chiesa che apre le porte per dire: venite, siete attesi; venite, siete perdonati; venite, siete fratelli e sorelle!".

Nel suo messaggio l'Arcivescovo non manca però di sottolineare anche lo sgomento per le tante guerre e ingiustizie che piagano il mondo. In questo anno giubilare, scrive infatti, i pellegrini "hanno visto uomini e donne, popoli e nazioni, istituzioni e responsabili indifferenti alla parola della speranza. Hanno visto responsabili delle sorti del mondo e delle istituzioni animati da logiche di potere, malati di aggressività fino alla follia della guerra e fino a coltivare il progetto di sterminare i nemici. Hanno visto ricchi arricchire oltre misura e poveri impoverirsi fino alla disperazione".

"Io credo conclude però mons.

Delpini - che i pellegrini di speranza continueranno a essere popolo in cammino perché non fanno della speranza un impegno volontaristico, una virtù circoscritta in un Anno santo, una disposizione ingenua alla fiducia. I pellegrini di speranza hanno imparato che la speranza è fondata sulla promessa di Dio e perciò la speranza non delude".

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