Per il suo professore, Friedrich Wilhelm Carove finì persino in galera. Accadde quando, nel 1819, alcuni membri dell'associazione patriottica e radicale delle corporazioni studentesche tedesche, di cui il prof era considerato la guida spirituale, furono incarcerati dalle autorità prussiane. A dire il vero, per Carove il prof era un ex-prof, poiché quando lui finì al gabbio aveva trent'anni. Ma quello non era un prof qualsiasi. Era Georg Wilhelm Friedrich Hegel, uno che ti segna la vita, nel bene o nel male. Per il suo prof Hegel, ai tempi dell'università a Heidelberg, Carove aveva fatto di meglio: aveva trascritto parola per parola il suo verbo. Parola per parola, virgola per virgola, idea per idea del Papa dell'idealismo.
Oggi il buon Carove, dopo due secoli, torna agli onori delle cronache. Merito del caso, in prima battuta, dell'ordine che regna nella biblioteca diocesana dell'Arcivescovado di Monaco di Baviera e Frisinga, in seconda battuta, e di un altro prof, docente di Storia della filosofia dell'Università «Friedrich Schiller» di Jena, gran studioso di Hegel. Il quale nella biblioteca ha trovato cinque polverose scatole. Quando le ha aperte e ne ha esaminato il contenuto, non credeva ai propri occhi: oltre quattromila pagine «dettate» da Hegel ai suoi allievi, tra i quali lo scrupolosissimo Carove. Tutte inedite. Pagine sul concetto di libertà, sulla religione, sull'arte... Insomma, in tema di filosofia, la scoperta del secolo, anzi dei secoli, quello attuale, giovanissimo, e quello precedente, che quel che doveva dare l'ha già dato.
«Da quasi due secoli i ricercatori non esaminavano queste carte da vicino. Ho fatto una scoperta eccezionale: così sorprendente e fortunata capita probabilmente una sola volta nella vita ed è paragonabile alla scoperta di una nuova partitura di Mozart», ha commentato il professor Klaus Vieweg, al settimo cielo. I manoscritti di Carove pare facciano parte del patrimonio lasciato in eredità dal teologo Friedrich Windischmann (1811-1861), cappellano della cattedrale e vicario generale dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1846 al 1856. Il quale era figlio del docente di filosofia e medico di Bonn Karl Joseph Hieronymus Windischmann, che aveva ricevuto le trascrizioni in dono da Carove.
Il materiale riguarda quasi tutte le componenti della colossale architettura enciclopedica del pensiero di Hegel, quel ferreo sistema di pensiero che ha indirizzato e influenzato la storia della speculazione fino a oggi. Inoltre è presente la trascrizione, a lungo cercata dagli studiosi, ma mai fino a ora trovata, di una conferenza di estetica tenuta ad Heidelberg. Adesso si tratta di mettersi al lavoro, di distillare il contenuto della zampillante fonte-Hegel.
Le Università di Jena e Bamberga prepareranno l'edizione critica delle trascrizioni. I testi saranno inclusi in un'edizione completa con il titolo Caroves Hegel-Mitschriften che richiederà alcuni anni. Vale la pena attendere un po', visto che abbiamo due secoli di ritardo. Ma meglio tardi che mai.
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