Luis Bacalov (1933) aveva suppergiù ventanni e un diploma di pianoforte quando lasciava lArgentina in cerca di fortuna. Prima raggiungeva Parigi, per il lavoro di lima, e poi puntava dritto su Roma che sta vivendo gli anni ruggenti del cinema. E il cinema fascinò pure Bacalov subito alle prese con una serie di colonne sonore per pellicole firmate da Fellini, Damiani, Pasolini, la Wertmüller. Sarebbe arrivato pure un Oscar, con la colonna sonora de Il Postino.
Bacalov sarà a Milano oggi, allAuditorium sui Navigli in largo Mahler, nella duplice veste di compositore e direttore di proprie e altrui musiche, ma tutte rigorosamente legate al set cinematografico. Sul palcoscenico, lOrchestra Sinfonica Verdi. Così, pagine di Bacalov da La città delle donne di Fellini o da Kill Bill di Quentin Tarantino, si avvicenderanno al meglio di Morricone e di Nino Rota. Scorreranno quindi brani da C'era una volta il West; Il Buono, il Brutto, il Cattivo; Prova dorchestra naturalmente -, Amarcord. Inevitabile, poi, la zampata argentina, con Seducciòn, da Assassinationn Tango per la regia di Duvall e musiche, appunto, di Bacalov.
Il nome di Bacalov è irrimediabilmente legato al cinema. A lui lonore di inaugurare la Cavea dell'Auditorium, Parco della Musica, a Roma nel 2003, sul podio dell'Orchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia e con il programma «Cinema Italiano». Tuttavia, Bacalov quando può migrare anche in altre terre musicali. Quelle del melodramma, per esempio. Lo ha dimostrato con Un ingenioso hidalgo en America, opera in prima mondiale a Città del Messico. Sua anche la composizione sacro-profana Misa Tango, passata su disco (nientemeno che per Deutsche Grammophon), diretta da Myung-Whun Chung e fra le voci quella del tenore Placido Domingo. Del resto, il tango, ci spiega «è nellaria di Buenos Aires, rispecchia quello che di più autentico cè in ogni argentino».
La vita di Bacalov, per un certo punto, si incrociò con quella del tanguero per antonomasia, Astor Piazzolla con cui suonò negli anni Quaranta e poi incontrò di nuovo a Roma. «Piazzolla voleva lavorare per il cinema e accusava me e Morricone di non aiutarlo a sfondare. Ma lui era un grande tanguero e la sua Mecca era Parigi», chiosa a distanza di lunghi decenni.
Luis Bacalov
Auditorium di Milano
Questa sera, ore 20
tel. 02.83389.401/2/3
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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