Per Maroni la "vita" di Expo vale più di quella dei Marò

Il governatore rifiuta la proposta di escludere l'Italia dalla manifestazione. Formigoni: "Rischiamo penali altissime". Scoppia la polemica con Fi e Fdi

Per Maroni la "vita" di Expo vale più di quella dei Marò

Un'inspiegabile ostilità ha accolto la mozione del consigliere di Forza Italia Giulio Gallera che chiede al governatore Maroni e al sindaco Pisapia di escludere l'India dall'Expo, riprendendo la richiesta già formulata da Fratelli d'Italia con l'europarlamentare Carlo Fidanza. «Non sono d'accordo - ha spiegato ieri Maroni - L'Expo va salvaguardata da altre vicende». Ammettendo che si tratta di «un fatto grave, in cui il governo ha dimostrato di non avere autorevolezza internazionale». Parole per una volta condivise dall'oggi senatore Roberto Formigoni che twitta un secco «saremmo subito sanzionati dal Bie e pagheremmo penali altissime». Parlando di una «concezione proprietaria dell'Expo sbagliata» e perfino (forse oltrepassando il limite dell'insulto e del buongusto) di «atteggiamenti da bulletti di provincia». Una posizione ripresa dal capogruppo degli «alfaniani» Mauro Parolini che parla di «inutili e fantasiose minacce» che non permetteranno «ai nostri marò di tornare a casa» e dal presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo che parla di «benzina gettata sul fuoco». Un regolamento di conti fatto sulla pelle dei militari del Battaglione san Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che stupisce ancor più della scontata ostilità della sinistra che con Alessandro Alfieri (Pd) ha già sentenziato la contrarietà a «discutere questa mozione, dobbiamo tenere Expo 2015 fuori da vicende che nulla hanno a che fare con lo spirito dell'esposizione universale». Come a dire che gli affari sono affari e la vita dei nostri due fucilieri di marina è tutt'altra cosa.
Atteggiamenti incomprensibili, proprio nel giorno in cui Paola Moschetti, compagna di Latorre e Vania Ardito, moglie di Girone erano a Montecitorio per incontrare la presidente Boldrini ed essere sentite dalla commissione Esteri. Si pensi a cosa sarebbe successo se i due avessero vestito le divise di Stati Uniti, Israele, o della Russia di Putin. Quali potenza di fuoco (e non solo diplomatica) si sarebbe scatenata. Ed è proprio di ieri la notizia che un sondaggio online del quotidiano indiano The Hindustan Times, mostra che la maggioranza dei lettori sono d'accordo con la decisione dell'Italia di richiamare l'ambasciatore a Roma per protesta contro i ritardi nel processo. «Anche il business deve conoscere dei limiti etici - la protesta dell'europarlamentare Fidanza - Non si fanno affari e non si ospitano Stati che considerano l'Italia uno Stato terrorista e detengono illegalmente due suoi soldati». Aggiungendo che proprio i pasticci di politica e diplomazia hanno «consentito all'India di prendersi gioco di un'Italia che non è capace di mostrarsi unita nemmeno quando in gioco c'è la sua stessa dignità».

Per Gallera «gli atteggiamenti pilateschi ed eccessivamente timorosi (nonchè reverenziali) di Cattaneo e Formigoni, autorevolissimi esponenti della maggioranza di governo che ha la responsabilità di concludere positivamente la questione marò, ci hanno fatto diventare lo zimbello del pianeta». E per questo «Formigoni, invece di dare sfogo ad attacchi isterici, dovrebbe agire con determinazione nei confronti del suo ministro degli Esteri».

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