Giro d’Italia, rivoluzione strade bianche. Crisi Roglic, Van Aert vince, Del Toro in rosa

Sugli sterrati della Toscana profonda succede di tutto: mentre Roglic scivola e perde due minuti, impresa del belga, che aveva sofferto nelle prime tappe e regola nel finale Del Toro. Ottimo terzo Ciccone

Giro d’Italia, rivoluzione strade bianche. Crisi Roglic, Van Aert vince, Del Toro in rosa

Ancora una volta, gli sterrati della Toscana profonda causano una vera e propria rivoluzione nella classifica del Giro d’Italia. Una delle tappe più temute dai ciclisti costa cara a Primoz Roglic, che dopo una serie di problemi perde più di un minuto nei confronti del suo rivale numero uno Juan Ayuso. A trionfare sull’affascinante traguardo di Piazza del Campo è però il rinato Wout van Aert, che riesce ad avere la meglio sul giovane Isaac Del Toro.

Il forte belga, che aveva sofferto tantissimo nelle prime tappe, risponde all’attacco perentorio del 21enne della Uae Emirates e regola il talentuoso messicano nel finale sull’acciottolato di Siena. Ottimo il terzo posto di Ciccone, che batte in volata Carapaz e lieve delusione per Diego Ulissi, che non riesce a difendere la maglia rosa. La vetta della generale va a Del Toro ma applausi a scena aperta al belga, che completa un’impresa sulla quale non molti avrebbero scommesso. Roglic, con l’aiuto dell’azzurro Pellizzari, riesce a contenere i danni con uno sforzo importante nel finale di tappa, vista la mini-crisi di Ayuso nel finale ma scivola comunque indietro nella classifica generale.

La calma prima della tempesta

La prima settimana completa di questo Giro si chiude con la grande gioia di Diego Ulissi, ciclista esperto che corona il sogno di correre sulle strade della sua Toscana in maglia rosa. Considerato che il favorito Roglic è a soli 17 secondi di distacco, con Ayuso e Del Toro nello spazio di 9 secondi, la classifica generale potrebbe subire sconvolgimenti pesanti. L’attenzione di tutti è sui cinque settori di strade bianche nella seconda metà della tappa, oltre all’insidioso acciottolato che porterà i corridori all’arrivo in Piazza del Campo a Siena. Al pronti via, ecco subito la fuga di giornata, guidata da Kaden Groves: i sei ciclisti si guadagnano un paio di minuti con il peloton disinteressato ad andarli a riprendere subito. Al contrario di quanto successo in questo inizio di Giro, nessun italiano riesce ad inserirsi nella fuga ma non mancherà tempo per farsi notare prima di arrivare sotto la Torre del Mangia. Se Hermans si prende i 9 punti del GpM della Cima, la mezza scivolata di Fretin che lo costringe a cambiare bici contribuisce a far perdere una trentina di secondi alla fuga, che entra in Toscana con appena 1’34” di vantaggio sul gruppo.

Giro 2025 tappa 9 fuga

Interessante come Ayuso si porti in fondo al peloton per discutere la strategia di gara con il proprio ds: nei 100 chilometri che separano i ciclisti dal traguardo di Siena le sorprese non mancheranno. Nell’avvicinamento al traguardo volante di Sinalunga, le nuvole nere all’orizzonte fanno temere che la pioggia renda ancora più insidiosi i tratti di sterrato più avanti. Nella pancia del gruppo tranquilli sia Ulissi che Fortunato, che sperano di difendere le rispettive posizioni per godersi un’altra giornata in vetta alla generale. Calma piatta ad 80 chilometri dall’arrivo, prova provata di quanto i ciclisti temano le strade bianche ma la situazione si anima di colpo quando si arriva sul primo tratto di sterrato, Pieve a Salti. Tantissima polvere e appena la strada inizia a salire sono parecchi i ciclisti a perdere contatto: Pedersen tira bene per Caruso mentre in leggero ritardo sia la maglia rosa che i due favoriti Roglic ed Ayuso.

Giro 2025 tappa 9 strade bianche

Strade bianche, saltano gli schemi

La prima salita sullo sterrato causa una frattura pesante nel gruppo: Hermans e Groves, gli unici due sopravvissuti della fuga, gestiscono una trentina di secondi sugli inseguitori guidati da Pedersen ma preoccupazione di Red Bull, Uae e Astana, visto che i rispettivi uomini classifica stanno perdendo parecchio terreno. Quando l’ex maglia rosa si fa da parte per dare strada a Vacek e Ciccone il peloton è completamente disintegrato ma il brecciolino in discesa gioca un pessimo scherzo a Primoz Roglic, che finisce a terra con Pidcock. Sfortunatissimo lo sloveno, che pochi chilometri dopo fora un pneumatico ed è costretto ad un cambio ruota al volo. Con Bernal, Del Toro e Van Aert che si aggregano al duo di testa, Roglic è costretto al forcing con Pellizzari per recuperare il minuto e mezzo di ritardo. Negli ultimi 40 chilometri succede di tutto: sul terzo settore di sterrato, attacco di Ayuso, che prova a raggiungere i fuggitivi mentre Roglic fatica molto a riavvicinarsi.

Giro 2025 tappa 9 Van Aert

Groves e Hermans non riescono a reggere il passo di Bernal, Del Toro e Van Aert mentre Ciccone e Ayuso spingono fortissimo per giocarsi il tutto per tutto nel finale. A circa 34 chilometri dal traguardo rimangono in quattro davanti ma il vantaggio non è del tutto rassicurante, specialmente quando Vacek si mette di buzzo buono per andarli a riprendere. Lo strappo di Del Toro e Van Aert sul Montaperti serve ad aumentare a 1’16” il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo Ayuso mentre Roglic fatica molto a riportarsi sul suo rivale numero uno. Mentre il belga della Alpecin Planckaert prova a riportarsi sulla fuga, il durissimo Colle Pinzuto vede un nuovo attacco di Isaac Del Toro: solo Van Aert riesce a rimanergli a ruota ed i due accumulano una trentina di secondi di vantaggio su Bernal e Vacek, che si lasciano recuperare dal gruppo Ayuso. Il finale di tappa vive dell’attesa per la salita di Via Santa Caterina, dove si deciderà il vincitore e del duello a distanza tra Roglic e Ayuso, con il campione sloveno che spende parecchie energie per ridurre il distacco dal suo rivale numero uno. Il messicano dà il massimo per staccare il belga ma non riesce a metterselo alle spalle, venendo poi battuto in volata. Applausi a scena aperta per Van Aert, che aveva sofferto tantissimo nella prima settimana di questo Giro: altrettanto bravo Giulio Ciccone, che ha la meglio su Carapaz nella volata per il terzo posto. Mini-crisi per Ayuso negli ultimi chilometri mentre Roglic arriva a due minuti di ritardo da Van Aert.

Giro 2025 tappa 9 Van Aert arrivo

La prossima tappa

Dopo il secondo giorno di riposo, niente di meglio che affrontare la seconda ed ultima cronometro individuale di questo Giro d’Italia. Per questa edizione niente cronoscalate ma una galoppata senza vere e proprie salite dalle mura di Lucca alla Torre Pendente di Pisa. Gli organizzatori, però, hanno inserito alcune difficoltà nel corso dei 28 chilometri, piuttosto vari.

Giro 2025 tappa 10 altimetria

Non c’è molto da analizzare, visto che le strade di questo angolo di Toscana sono in gran parte piatte dall’inizio alla fine.

Unica difficoltà, forse, una discesa da prendere con le molle prima del secondo controllo cronometrico con alcuni tornanti insidiosi. Evitata una caduta, per arrivare a Pisa servirà spingere tantissimo. Vista la lunghezza, sarà facile perdere parecchi secondi.

Giro 2025 tappa 10 planimetria

La classifica

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