Non sono state solo le preoccupazioni per una possibile crisi di liquidità a mettere ieri in ginocchio i mercati, ma anche il rallentamento della crescita in Cina. Il Conference Board Usa ha infatti rivisto a sorpresa il superindice cinese di aprile allo 0,3% dal precedente 1,7%, a causa di errore di calcolo. Unespansione più moderata, dopo lespansione del Pil pari all11,5% nel primo trimestre, che sarebbe riconducibile alla situazione economica in Europa (primo partner commerciale cinese), elemento frenante per lexport del Dragone. La recente decisione di rendere più flessibile lo yuan rischia inoltre di condizionare ulteriormente il made in China. Altro elemento di freno alla crescita, le misure prese da Pechino per combattere la speculazione immobiliare che hanno avuto riflessi negativi sulla vendita di abitazioni.
Sullevoluzione del quadro congiunturale cinese le valutazioni degli analisti non sono univoche.
Cina Il Dragone cresce meno del previsto e spaventa lOccidente
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