Cina, troppe emozioni col calcio Quattro morti per i mondiali in tv

E i medici consigliano a chi rischia l’infarto di guardare le sfide con amici o parenti o di spegnere il televisore

Cina, troppe  emozioni col calcio Quattro morti per i mondiali in tv

nostro inviato a Francoforte
Vedi Inghilterra-Paraguay e pensi: si muore di noia. Detto e fatto: è capitato in Cina. Questo mondiale fa saltare i cuori, purtroppo non solo nel senso benevolo della parola. Laggiù, dall’Est all’Ovest, da Zhuhai a Hong Kong perfino, la gente impazza e impazzisce per il football e i cuori non reggono. Brutta storia in vista delle Olimpiadi di Pechino: promettono suggestione ed emozione. Chissà cosa ne sarà di chi ha la pressione alta? Stavolta, e per ora, sono morti in sei. Lo ha raccontato un giornale di Pechino: la moria è diventata un fatto di cronaca e forse di costume, non solo luttuoso. Il calcio fa male, questo lo sapevamo: basta veder gli intossicati nostrani, europei o sudamericani. Ma deve avere effetto devastante per un popolo che, nel pallone appunto, è ancora ai confini del mondo. Ha fatto danni a giovani e anziani: un signore di 60 anni che guardava le partite di notte, e il 14 giugno c’è rimasto; un ragazzo di 24 anni che stava con gli amici al bar: seguiva Germania-Costarica, la sfida che ha celebrato l’inizio di questi mondiali. Diciamocelo: non proprio uno spettacolo per cuori forti.
Persone che già soffrivano di pressione arteriosa o di problemi cardiaci: non hanno avuto scampo. Uomini ed anche donne: passionali come certe tigri che s’aggirano per le tribune dei nostri stadi? Chissà, la donna cinese non deve essere imperturbabile come una geisha giapponese, ma nemmeno focosa come le occidentali. Se le atlete fanno testo, basta osservare la differenza fra esaltazionee e delusione: le cinesi non sono sfingi ma poco ci manca. Conoscono sempre il limite che non si può varcare, contengono il gesto, al massimo lasciano sfuggire il sorriso.
Eppure questo pallone dev’essere più pericoloso di un amante. Una signora di Hangzhou, est della Cina, è morta quand’era a letto (voleva dormire): subito dopo aver visto Corea-Togo, la prima partita del gruppo G. I calcio-dipendenti se la sono bevuta come un bicchier d’acqua. Invece da quelle parti... La signora soffriva di ipertensione, hanno detto i medici. E voleva evitare le partite serali. Anche Hong Kong ha avuto il suo lutto: un altro malato di cuore.
Pace all’anima loro e speriamo che i cinesi trovino l’antidoto. Di certo questo mondiale farà tendenza per dimostrare che il calcio fa male e i campionati del mondo non aumentano soltanto l’indice di natalità (molti amano festeggiare nel modo più classico) ma purtroppo quello di mortalità. Non solo per colpa degli hooligans.

I medici cinesi hanno consigliato, ai pazienti a rischio, di guardare le partite restando in famiglia per eventualmente allertare soccorsi urgenti. Ma, forse, sarebbe più facile non accendere la tv. Anche Blatter capirebbe.

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