Cultura e Spettacoli

Cinema, è Giampaolo Letta il produttore più potente. De Sica re degli attori

Il manager di Medusa è primo nella Power List fatta dal mensile Ciak. Al secondo posto Aurelio e Luigi De Laurentiis

Il mensile Ciak ha stilato la nuova Power list del cinema italiano. Quest'anno la Top 50, considerata ormai il vero termometro dell'industria cinematografica tricolore, festeggia il decennale e disegna la mappa del potere all'italiana in uno degli anni più critici per la nostra produzione (la quota di mercato del cinema italiano è passata dal 33%, al 24,5%, con una perdita di quasi un terzo degli spettatori). L'uomo più potente del nostro cinema è Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, che aprirà la Mostra di Venezia con «Baaria» di Tornatore. Un anno di conferme per il manager che occupava il primo posto anche nell'edizione 2008 e che precede in classifica Aurelio e Luigi De Laurentiis di Filmauro, i re incontrastati dei cinepanettoni e di commedie più ambiziose come Italians. Perdono una posizione e scendono al terzo posto Caterina D'Amico e Paolo del Brocco di Rai Cinema, che scalda però i motori in attesa di una nuova stagione ricca di titoli importanti fra cui Luchetti, Ozpetek e Salvatores. Nelle prime dieci posizioni spiccano il solido quarto posto, invariato da anni, di Christian De Sica, il più potente e redditizio fra i nostri protagonisti. Fra i produttori si impongono la Warner di Paolo Ferrari che sale dall'8' al 5' posto grazie alle belle riuscite (soprattutto di stima) di titoli come «Si può fare» e «Solo un padre», mentre la Cattleya di Riccardo Tozzi, Marco Chimenz e Giovanni Stabilini («Diverso da chi?», «Questione di cuore») passa dall'11' al 7' posto per la vitalità nel mischiare commedia e cinema d'autore, e soprattutto per la partnership strategica con Universal. Resiste Pieraccioni in 6' posizione, mentre Gabriele Muccino conquista l'8' posto grazie alla sfolgorante carriera americana. Fra le star, la vera performance è quella di Riccardo Scamarcio che passa dal quindicesimo al decimo posto (superando anche la certezza Carlo Verdone, undicesimo) grazie all'abilità nel mescolare sensibilità verso il cinema impegnato e d'autore (sarà a Venezia con «Il grande sogno» di Placido) e successi al botteghino («Italians» di Veronesi). Meglio di Scamarcio fa però Toni Servillo, che si aggiudica la nona posizione in virtù di incassi e film di spicco, ma soprattutto di un carisma recitativo ormai internazionale che gli è valso per due anni di seguito il David di Donatello come miglior attore italiano. Conquistano posizioni anche il regista di «Ex», Fausto Brizzi (e i suoi produttori Federica e Fulvio Lucisano) che si aggiudica il 16' posto, attesissimo alla nuova prova della doppietta «Femmine contro maschi» e «Maschi contro femmine». Salgono in classifica Raoul Bova, Sergio Castellitto e Silvio Orlando. Ma le performance più significative dell'anno sono quelle di Luca Argentero e di Ficarra e Picone: il primo è il vero volto su cui scommettere, ed entra per la prima volta nella classifica al 24' posto, mentre i secondi, in 22' posizione, hanno confermato anima cinematografica e intuizione per gli incassi e potrebbero insidiare la posizione di Aldo, Giovanni e Giacomo, che grazie al successo di «Il cosmo sul comò» conquistano il 14' posto della Power List 2009. C'è poi un segnale preoccupante per il nostro cinema è il calo delle presenze femminili.

Quest'anno solo tre attrici in classifica: l'onnipresente Alba Rohrwacher (31' posto), Claudia Gerini (43') e Giovanna Mezzogiorno (45'), che mettono momentaneamente in ombra le dominatrici del passato, come Margherita Buy e Monica Bellucci, entrambe alla ricerca di un vero successo di pubblico.

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