
Si è spenta martedì sera all’età di 87 anni Claudia Cardinale, attrice simbolo del cinema italiano degli anni Sessanta e volto amato anche oltre i confini nazionali. Acclamata per il suo talento e ammirata per il suo carisma e la sua avvenenza, Cardinale ha rappresentato per decenni l’eleganza e la forza femminile sul grande schermo. Ma dietro quella figura di donna forte e affascinante si celava una sofferenza profonda, un capitolo doloroso della sua vita che per anni ha scelto di non condividere pubblicamente.
La violenza a Tunisi
Aveva solo 16 anni quando fu violentata a Tunisi da un uomo adulto a lei sconosciuto. Cardinale raccontò quella drammatica esperienza in un'intervista rilasciata al Corriere: "Un uomo che non conoscevo, molto più grande di me, mi costrinse a salire in auto e mi violentò" aveva detto. Aggiungendo che da quella tragica vicenda nacque suo figlio Patrick. La forza di Cardinale è stata anche nel portare avanti la gravidanza: «Neanche per un attimo pensai a disfarmi della mia creatura!».
Quando l’autore della violenza venne a conoscenza della gravidanza, cercò in tutti i modi di convincerla ad interromperla. Ma Claudia Cardinale non cedette: decise di seguire il proprio istinto e di portare avanti quella maternità, trovando forza e sostegno nella sua famiglia, in particolare nei genitori e nella sorella Blanche, che la affiancarono nella cura del bambino.
Il fratello minore
Per proteggere se stessa e il figlio, e per non compromettere la sua carriera in un'epoca in cui certe verità erano ancora tabù, Cardinale scelse di non rivelare la maternità: per molti anni, Patrick crebbe credendo di essere suo fratello minore. Soltanto più tardi, nel corso di un’intervista televisiva con Enzo Biagi, l’attrice decise di rendere pubblica la verità. "Era necessario. Il coraggio viene fuori quando è necessario", dichiarò.
Una frase che racchiude lo spirito di una donna che, nonostante tutto, ha saputo affrontare la vita con forza, dignità e un'incredibile determinazione. In un periodo storico in cui la società tendeva ancora a colpevolizzare le vittime di violenza, Claudia Cardinale decise di mantenere il silenzio. Una scelta dettata non solo dal desiderio di proteggere la propria immagine pubblica, ma soprattutto dalla volontà di garantire al figlio una vita il più possibile serena e lontana dal clamore.
A gestire con grande riservatezza ogni dettaglio legato a quella vicenda fu Franco Cristaldi, all’epoca suo compagno e noto produttore cinematografico. Fu lui, senza informare l’attrice, a distruggere le lettere che il padre biologico di Patrick inviava nel tentativo, mai accolto, di entrare in contatto con il figlio.
Patrick, cresciuto tra l’Italia e gli Stati Uniti, ha poi scelto un percorso lontano dalla fama e dal mondo del cinema, costruendo una propria identità professionale come designer di gioielli a New York.