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Le crociate, ecco perché Ridley Scott è stato applaudito dai musulmani

Ridley Scott non è di certo un regista famoso per la precisione presente nei suoi film "storici", eppure per Le crociate ha ricevuto un'accoglienza calorosa e grata da parte dei musulmani. Ecco perché

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Le crociate è il film diretto da Ridley Scott che va in onda questa sera alle 20.28 su Iris. Come è avvenuto in molti altri film "storici" del regista, Ridley Scott è stato ampiamente criticato per aver realizzato una pellicola piena di errori e inesattezze. Nonostante questo, però, Le crociate e il suo regista hanno ricevuto un'accoglienza molto calorosa da un "pubblico" inaspettato.

Le crociate, la trama

Baliano (Orlando Bloom) è un uomo che non ha più fede in niente, men che mai in un Dio Onnipotente e generoso, che non è riuscito a salvare la vita di sua moglie. Baliano passa i suoi giorni a lavorare come maniscalco e non sembra disposto a compiere grandi gesti: ma un giorno nel villaggio arriva Goffredo di Ibelin (Liam Neeson), un crociato che confida all'uomo di essere suo padre e che gli offre un "posto" per andare a combattere gli infedeli in Terra Santa. Con l'anima pesante a causa di un crimine, Baliano decide di partire e di prendere parte alla guerra contro re Saladino (Ghassan Massoud) e ben presto finisce per innamorarsi della bellissima regina di Gerusalemme (Eva Green).

La soddisfazione dei Musulmani

Come si diceva in apertura, pur essendo stato accusato di numerose inessattezze nella realizzazione de Le Crociate, Ridley Scott ha in realtà ottenuto molti commenti di apprezzamento e ringraziamento soprattutto dai fedeli musulmani. Come è risaputo, Ridley Scott non è mai stato un regista con l'ambizione a fare film prettamente "storici", che fossero dunque precisi sotto ogni aspetto o scevri di ampie libertà narrative. Gli occhi del regista sono sempre stati più interessati al cuore di una storia e non ai suoi legami con la realtà. Proprio come avviene anche, ad esempio, ne Il gladiatore, dove ci sono anche gravi errori di semplice scenografia, Ridley Scott ne Le crociate voleva raccontare soprattutto la storia di un uomo senza più alcuna fede che accetta di partire per la guerra santa e le crociate. Per realizzare questo suo proposito, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, il regista ha potuto fare affidamento sulla sua amicizia con re Mohamed VI del Marocco, che ha messo a disposizione della produzione millecinquecento soldati e equipaggiamento che, all'occorrenza, potevano servire sia per interpretare l'esercito cristiano, sia quello musulmano, con un semplice cambio di costume. Un aiuto, quello del sovrano del Marocco, che senza dubbio ha semplificato un po' il lavoro della produzione, che si è trovata con comparse già pronte e addestrate da mettere in scena.

E forse è stata proprio l'amicizia con il sovrano che ha permesso a Ridley Scott di portare sul grande schermo un ritratto veritiero e rispettoso della religione musulmana. Nel 2005, quando il film è uscito, la percezione della religione musulmana era ancora molto influenzata dal terribile attentato del 2001 alle Torri Gemelle di New York, quindi era più facile imbattersi in prodotti in cui i musulmani erano percepiti solo come i cattivi o i nemici da sconfiggere. Come si legge sull'Herald Tribune, invece, Le crociate ricevette tante reazioni positive dai musulmani di tutto il mondo, compresi quelli degli Stati Uniti. La testata, ad esempio, riporta la dichiarazione di Rabia Ahmed, portavoce del consiglio sulle relazioni islamiche e americane, che ha detto: "È stato davvero bello andare al cinema a vedere un film e sentirsi rispettato, senza il sentimento di doversi vergognare per qualcosa, sentendoti fiero della tua storia e della sua eredità." Laila al-Quatami, che all'epoca dell'uscita de Le Crociate faceva parte del centro anti-discriminatorio per gli arabi americani a Washington, ha usato lo stesso entusiasmo e ha detto: "[Il film] ha offerto un ritratto onesto e sfaccettato della realtà culturali e religiose dell'epoca. Siamo anche molto felici che [Ridley Scott] abbia utilizzato due attori musulmani nel film." Secondo IMDB, comunque, non sono state solo figure di spicco della vita politica e culturale a complimentarsi con il regista.

Ridley Scott, infatti, avrebbe ricevuto decine di lettere da musulmani anonimi che lo ringraziavano per il ritratto veritieri e mai offensivo della loro religione.

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