
Il cuore oltre i confini: il docufilm di Anna Carlucci su Alessandro Frigiola Un racconto che tocca il cuore e accende una luce sulle storie che meritano di essere viste e ricordate. Michele Vanossi Una storia di altruismo, coraggio e passione quella raccontata da Anna Carlucci nel docufilm “La Vita tra le Mani”, presentato presso la prestigiosa Sala Alessi del Comune di Milano con il patrocinio del Comune stesso. Scritto, diretto e prodotto dalla stessa Carlucci, il film è un omaggio intenso e toccante alla figura del professor Alessandro Frigiola, luminare della cardiochirurgia pediatrica e protagonista di un’opera filantropica trentennale. Frigiola, direttore della cardiochirurgia pediatrica del Policlinico San Donato di Milano, è stato tra i primi a credere e a operare in un campo in cui, negli anni ’70, la mortalità raggiungeva il 70%. Grazie anche al suo contributo, oggi quel dato è crollato al 4%.
«È una storia che andava raccontata perché ci sono persone che fanno del bene e rimangono nell’ombra. Il professor Frigiola è una di queste: un uomo che ha portato speranza e scienza nei luoghi più remoti del mondo, dove curare le cardiopatie congenite sembrava un sogno irrealizzabile» spiega la regista e aggiunge: «Questo documentario nasce da un’urgenza personale e insieme universale: quella di raccontare l’umanità che resiste, agisce e guarisce. Il professor Frigiola è il simbolo di un mondo fatto di dedizione silenziosa e risultati straordinari. Ho voluto che le immagini e le parole vere, non filtrate, parlassero da sole, in modo diretto, lasciando spazio all’emozione e alla riflessione».
Il progetto nasce in un momento difficile della vita della regista: «Avevo subito una grave frattura e per una persona attiva come me restare chiusa in casa era una prigione. L’idea di questo docufilm è stata la mia ancora di salvezza. Ho trovato in questa storia un senso, qualcosa che mi ha riempito le giornate e mi ha restituito entusiasmo». Con un approccio narrativo sobrio e profondo, Carlucci ha costruito il film attraverso testimonianze dirette, interviste e un’ampia documentazione delle missioni umanitarie del professor Frigiola. «Le immagini parlano da sole. Non ho voluto aggiungere orpelli: ho lasciato che fosse la forza della realtà a emozionare lo spettatore».
Ma qual è il messaggio che La Vita tra le Mani vuole lasciare?
«Che anche nei momenti più bui può nascere qualcosa di positivo, se si ha il coraggio di non arrendersi. E che ognuno di noi può fare la sua parte. Tante piccole gocce possono diventare un mare». Per il momento, il docufilm non è ancora disponibile al pubblico, ma Anna Carlucci spera di poterlo presentare il prossimo 29 settembre, in occasione della Giornata Internazionale del Cuore. «Sarebbe la destinazione ideale per questo lavoro. Incrociamo le dita».
Alla domanda su
futuri progetti, Carlucci risponde con entusiasmo, senza svelare troppo: «Mi lascio ispirare da ciò che mi colpisce. Sto lavorando a qualcosa che non ha nulla a che fare con la medicina, perché amo spaziare. Ma mai dire mai».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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