"Era una macchina di m...". Il clamoroso retroscena di Michael J. Fox su Ritorno al futuro

Ritorno al futuro è diventato un classico del cinema, con scene ormai iconiche, come la corsa con la DeLorean. Ora, però, Michael J. Fox dice la sua verità sulla lavorazione del film

"Era una macchina di m...". Il clamoroso retroscena di Michael J. Fox su Ritorno al futuro
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Ritorno al futuro è, senza dubbio, un film che può vestirsi del titolo di cult. Uscito nel 1985 per la regia di Robert Zemeckis, il primo capitolo di quella che è poi diventata una trilogia è riuscito a conquistare critica e pubblico, al punto da essere diventato un titolo imprescindibile della settima arte, una vera e propria chicca per tutti gli appassionati del cinema anni Ottanta che, ancora oggi, continua a ispirare film e serie tv. Come se non bastasse, proprio in occasione dei 40 anni della pellicola, persino Casio ha creato un modello di orologio digitale ispirato proprio a Ritorno al futuro.

La storia è quella di Marty McFly (Michael J. Fox), un adolescente ritardatario e disordinato, innamorato della bella Jennifer e alle prese con una famiglia che sembra essere destinata a subire il bullismo di superiori e conoscenti, con un padre vigliacco e una madre semi-alcolizzata. Il suo unico, vero amico è Doc (Christopher Lloyd), vale a dire il dottor Emmett Brown che, una notte, dà appuntamento al ragazzo nel parcheggio di un centro commerciale per mostrargli una DeLorean DMC-12, trasformata in una macchina del tempo. La nottata, però, prende una piega inaspettata e violenta quando Doc viene assassinato da alcuni terroristi libici e Marty non ha altra scelta che provare a scappare a bordo della DeLorean. Sarà così che il ragazzino verrà trasportato nel 1955, dove finirà con il portare il caos nella vita della giovane madre (Lea Thompson) e del padre (Crispin Glover).

Grazie al successo del film, anche la DeLorean è diventato un oggetto di culto, quasi una macchina leggendaria, sempre molto amata dal popolo degli spettatori cinematografici. Tuttavia Michael J. Fox ha avuto modo di confessare cosa pensa davvero della macchina che ha cooperato a costruire la sua carriera, prima che l'attore fosse costretto a rallentarla a causa della diagnosi di Parkinson. La "confessione" arriva dalla pubblicazione del libro Future Boy: Back to the future and my journey throught the space-time continuum, una sorta di memoir scritto in prima persona dall'attore in cui Michael J. Fox ripercorre le tappe e i dettagli della lavorazione del film che ha contribuito a renderlo un volto iconico di Hollywood. Uscito nel mercato anglofono lo scorso 14 ottobre, il libro ha senza dubbio colto di sorpresa il pubblico che si è trovato a leggere una dichiarazione tutt'altro che lusinghiera nei confronti della DeLorean. "Era una macchina di mer*da" ha scritto l'attore, come testimonia anche ScreenRant, specificando che il veicolo sembrava bello e lucente solo grazie al lavoro instancabile della squadra degli effetti speciali. Inoltre l'attore ha ricordato come ogni elemento più "scientifico", come il flusso canalizzatore che, nel film, serve ad attivare il viaggio nel tempo, era realizzato in modo approssimativo ed era "ruvido, metallico e tagliente."

Il risultato? Ogni volta che l'attore saliva in macchina, finiva col collezionare tagli e lividi. "Guidavo la DeLorean e so cosa state pensando... Figo! Lo pensavo anche io, all'inizio. Poi però ho cominciato a odiare dover guidare la DeLorean." Entrando ancora di più nello specifico, il protagonista di Ritorno al futuro ha spiegato che il veicolo era "lento nell'accelerazione, con elementi economici - e questo prima che la squadra degli effetti speciali aggiungesse il suo contribuito (o diversi milioni di dollari). Dopo quella prima notte al posto di guida e per il resto del film le mie mani rimasero solcate da lacerazioni, le mie nocche erano ammaccate e i gomiti pieni di lividi per aver sbattuto contro la consolle dai bordi smussati."

Nonostante tutte queste sfide affrontate, Michael J. Fox ha concluso il suo racconto ricordando un vecchio monito di Hollywood, che recita che "il dolore è temporaneo, il film è per sempre".

Una verità particolarmente adatta per Ritorno al futuro, diventato un classico intramontabile e che il 21 ottobre tornerà al cinema non solo per festeggiare il quarantesimo anniversario, ma anche in occasione di quello che è stato ribattezzato il Back to the future day. Perché è proprio nella notte del 21 ottobre che Marty McFly fece, per la prima volta, il suo viaggio nel tempo.

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