Cinema

Indovina chi viene a Natale?, l'aiuto a Raoul Bova per entrare nel ruolo

Indovina chi viene a Natale? è una commedia natalizia che prende liberamente spunto da una delle commedie più famose del cinema, e che ha richiesto a Raoul Bova una preparazione "particolare"

Indovina chi viene a Natale?, l'aiuto a Raoul Bova per entrare nel ruolo

Indovina chi viene a Natale è il film diretto da Fausto Brizzi che va in onda questa sera alle 20.56 sul canale Cine 34. Come forse si intuisce dal titolo e come ricorda anche Coming Soon, la trama del film si ispira molto liberamente al film Indovina chi viene a cena?, uscito nel 1967 e diventato un classico della settima arte.

Indovina chi viene a Natale?

Giulio (Diego Abatantuono) e la moglie Marina (Angela Finocchiaro) decidono di organizzare una rimpatriata il giorno di Natale con tutti i parenti, all'alba della morte del capofamiglia Leonardo. Al pranzo di Natale si presenta la figlia Valentina (Cristiana Capotondi), favorita di Giulio, che però non arriva sola, ma accompagnata dal fidanzato Francesco (Raoul Bova), un ragazzo con una disabilità che preoccupa molto i genitori della ragazza, che cercano di fare buon viso a cattivo gioco. Il giorno di Natale arriva anche Chiara (Claudia Gerini), sorella di Giulio, alle prese con una nuova relazione con Domenico (Claudio Bisio) e la gelosia dei figli, che sembrano determinati a rendere la madre infelice proprio a Natale. L'ultimo invitato è Antonio (Carlo Buccirosso), fratellastro di Giulio e Chiara, che si presenta alla cena inaspettatamente con moglie e figli.

La preparazione di Raoul Bova per il ruolo

Al di là del rimando a Indovina chi viene a cena? la commedia di Fausto Brizzi deve molto del suo immaginario a Parenti serpenti, il film di Mario Monicelli uscito nel 1992 e incentrato proprio su una difficile "riunione di famiglia" durante le festività. In Indovina chi viene a Natale? la comicità, infatti, nasce dalla folle idea di "costringere" personaggi eccentrici, sopra le righe e tutt'altro che sereni a coesistere all'interno di uno spazio circoscritto per passare forzatamente le feste insieme. La convivenza - che dura poche ore - tra i personaggi, sotto il mantello dell'ipocrisia natalizia è ciò che dà il là a tutte le situazioni più comiche della pellicola e agli aneddoti che hanno cooperato a rendere la pellicola una commedia riuscita.

Particolare attenzione è stata rivolta al personaggio interpretato da Raoul Bova. È infatti Francesco il personaggio su cui si fonda il richiamo a Indovina chi viene a cena?. Se, nella pellicola degli anni '60, Spencer Tracy doveva scendere a patti con il colore della pelle del futuro genero, preoccupato dalla reazione della società per un matrimonio misto, in Indovina chi viene a Natale? l'attenzione è spostata su un altro tema molto delicato: quello della disabilità. Francesco, infatti, è un ragazzo a cui mancano gli arti superiori. Consapevole dell'importanza della rappresentazione sul grande schermo, per prepararsi al ruolo Raoul Bova ha scelto di chiedere aiuto. Come si legge su Fanpage, l'attore ha chiesto l'aiuto di Simona Atzori, ballerina e pittrice, nata senza arti superiori, che ha insegnato a Raoul Bova a usare i piedi per compiere i gesti quotidiani. Nella costruzione del personaggio, poi, Raoul Bova è stato aiutato anche da un altro giovane tutor, Andrea Boscolo.

Durante la conferenza stampa di presentazione del film, come riportato da Dark Side CInema, Raoul Bova ha detto: "Per quanto riguarda la preparazione fisica al ruolo, devo molto alla ballerina Simona Atzori e a Andrea Boscolo, che son stati molto presenti sul set e anche prima delle riprese, insegnandomi come camminare, muovermi e mantenere una postura adeguata al mio stato. La loro disponibilità e abilità, fisica e intellettuale, è stata illuminante per me. Simona Atzori, quando si muove e, in particolare, quando muove i piedi è estremamente naturale, quasi dimenticavo che non avesse le braccia, e per me era fondamentale trasmettere al pubblico questa naturalezza. Alcune scene sono state impegnative, ad esempio quella del cambio del pannolino, tanto che inizialmente io e Fausto abbiamo pensato a una controfigura. Tuttavia, questo personaggio per me era davvero importante e, per conferire all’interpretazione una maggiore impronta di sincerità, ho deciso di provare a far tutto da solo.

Dimostrare le sue capacità, secondo me, ha contribuito a rendere Francesco ancora più reale e vero."

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